Alla ricerca della Bolla perduta al Museo della Collegiata

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CASTIGLIONE OLONA, 7 febbraio 2021-Quasi 600 anni fa, poco prima del suo compleanno (4 febbraio), il cardinale Branda Castiglioni aveva gioito per un regalo straordinario, che per sempre avrebbe segnato non solo la sua vita, ma un intero borgo. Aveva infatti ricevuto da Roma una bolla, inviatagli il 7 gennaio 1422 da papa Martino V: il documento fondativo della Collegiata, primo passo ufficiale del cammino che, in pochi anni, avrebbe ridisegnato Castiglione Olona.

Nel testo della bolla si evidenziava la decadenza del luogo su cui sarebbe sorta la Collegiata, in sostituzione della precedente chiesa parrocchiale, dedicata a san Lorenzo, che “era così rovinata nel suo edificio e nelle abitazioni che nessun Rettore vi poteva risiedere né attendere ai divini offici” (traduzione di Mons. Cazzani in “Castiglione Olona nella storia e nell’arte”, Milano, 1966, p. 304). Ecco quindi il permesso di costruirla “de novo”, affidandola alla famiglia Castiglioni. Le sostanze per realizzare l’impresa furono trovate, in minima parte, subordinando alla nuova parrocchiale cinque cappelle che allora non erano curate e assegnando alla Collegiata i loro redditi.

Mettersi sulle tracce dell’importante bolla è un’avventura che merita un racconto.

La bolla non è più presso la Collegiata, probabilmente perché andò distrutta nell’incendio che nel 1780 interessò l’antica sagrestia, dove erano custoditi il tesoro e l’archivio.

Ben noto tuttavia è il suo contenuto. Fonte preziosa è Matteo Castiglioni che nel 1596 la pubblicò nel suo libro “De origine, rebus gestis ac privilegiis Gentis Castilioneae”. Chi volesse sfogliare il testo conservato presso la Biblioteca Civica di Varese, digitalizzato e online, potrebbe cimentarsi nella lettura della bolla (pp. 73-74 del file): https://www.bdl.servizirl.it/vufind/Record/BDL-OGGETTO-5437.

Poiché la bolla originale, a meno di sorprese, è perduta, il Museo della Collegiata si è posto sulle tracce della copia che a Roma viene sempre depositata nell’apposito registro: la cancelleria papale deve infatti conservare memoria precisa degli atti emanati.

Il contatto con l’Archivio Apostolico Vaticano, avviato nell’autunno 2020, ha sortito la risposta che la bolla si trovava in uno dei Registri Lateranensi di Martino V, purtroppo persi, probabilmente in seguito al trasferimento a Parigi dell’Archivio Vaticano durante il periodo napoleonico.

Per non lasciare nulla d’intentato, la dott.ssa Laura Marazzi, conservatrice del Museo della Collegiata, ha consultato l’Archivio Castiglioni, che il Comune di Castiglione Olona ben custodisce nello splendido scenario di Palazzo Branda Castiglioni.

Con il passaggio in zona gialla Il Museo della Collegiata ha riaperto al pubblico  mercoledì 3 febbraio.

Secondo le disposizioni vigenti, resterà aperto solo nei giorni feriali: da martedì a venerdì > 9.30 –12.30 / 14.30 – 17.30 (sabato, domenica e lunedì chiuso)

ULTIMO INGRESSO: mezz’ora prima della chiusura

ACCESSO: Il Complesso Museale ospita contemporaneamente max 25 persone (in Battistero max 5 persone e 10 minuti di permanenza). Non occorre la prenotazione. Eventuali attese vengono gestite dal personale del Museo in spazi all’aperto.

OBBLIGHI: non accedere con temperatura uguale o superiore a 37,5 °; indossare sempre la mascherina; rispettare la distanza interpersonale di almeno 1,5 metri.