Demolizione ex Fonderia Galante di Varese: ”Se ne va un pezzo del mio cuore”, dichiara l’ultimo proprietario

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Una fase della demolizione

VARESE, 27 febbraio 2021- di GIANNI BERALDO-

Sono iniziati da qualche giorno e proseguiti questa mattina, i lavori di demolizione dei grandi edifici industriali che una volta ospitavano la Fonderia Galante bella in via Bainsizza a Varese.

Lavori di demolizione che rientrano nel Master Plan stazioni con relativo recupero delle aree periferiche, dopo aver ricevuto il nulla osta da parte dei proprietari: nel caso specifico la famiglia Galante appunto, generazione di imprenditori con la cui ex fonderia fu inaugurata nel lontano 1911.

Lavori resosi necessari anche per lo stato in cui versavano i vetusti capannoni dismessi dal 1985, divenuti instabili e quindi pericolosi soprattutto per le vie laterali percorse da passanti e veicoli, confinanti tra l’altro con diverse abitazioni.

Con gli occhi lucidi dall’emozione e un pizzico di nostalgia l’ex proprietario il signor Galante, segue con attenzione i lavori di demolizione eseguiti con professionalità dagli addetti.

Chissà quali e quanto ricordi per lui rivedendo frame di una vita trascorsa tra l’acre odore del ferro e dell’acciaio fuso, il caldo delle colate, il timore che nulla potesse accadere ai ”suoi” operai durante la loro attivitá cosí impegnativa, faticosa e spesso pure pericolosa.

«Certo, vi è un pó di emozione nel vederla demolire-dice l’imprenditore varesino- La Fonderia é stata avviata da mio nonno nel 1911, poi lo sviluppo della città ha impedito di fatto le attività siderurgiche pesanti e siamo arrivati a questa conclusione. Abbattere tutto e conservare i volumi mi sembrava comunque giusto anche per il decoro della città».

L’imprenditore varesino Galante, ultimo proprietario dell’omonima fonderia

Ora che ne sarà di tutta questa grande area? Una risposta per ora  non esiste, vi sono alcune idee e spunti di riflessione ma nessuna progettualità concreta, quella avverrà successivamente durante le fasi operative del Master Plan.

«Questo è uno degli interventi di un comparto inserito nel Master Plan delle Stazioni-sottolinea il sindaco Davide Galimberti-Sono parecchie le aree abbattute grazie agli incentivi introdotti nel 2018. Un modo innanzitutto per eliminare le tante brutture della città abbandonate che creano disagio di insicurezza e abbandono, ma soprattutto sono utili per dare quel senso di vivibilità ai residenti che vivono attorno a queste aree».

Mentre cerchiamo di carpire qualche dato in più dai presenti, le ruspe e macchinari deputati a tali lavori continuano incessantemente a fagocitare grosse fette di pareti, quelle che una volta formavano l’architrave della ”casa” per decine di operai che animavano la fonderia con i loro brusii e lavori manuali.

Varese e la siderurgia, connubio importante per quasi un secolo con il proliferare di molte fabbriche. Poi la crisi e cambi di scenari economici con il fenomeno della delocalizzazione a partire dalla metà degli anni Ottanta, tutto questo è divenuto un ricordo creando una sorta di archeologia industriale in varie aree della città e provincia, deturpando in molti casi il neo paesaggio urbanistico senza trovare una giusta ricollocazione magari di tipo culturale sfruttando queste grandi aree dismesse.

Tornando all’ex fonderia di via Bainsizza (situata tra l’attuale area mercato cittadino e viale Belforte), tra le varie ipotesi per il futuro vi sarebbe quelle tanto auspicata dai residenti: la creazione di una grande area verde.

Su questo tema interviene Marco Regazzoni, Presidente del Comitato residenti di Viale Belforte « Speriamo che in quest’area una volta così buia e tetra ora vi possa essere una nuova vivibilità per Belforte e in particolare in questa zona dove non esiste un’area verde e ha sempre sofferto anche i pochi collegamenti penalizzati anche dai passaggi a livello presenti».

LE DICHIARAZIONI (video)

Ogni demolizione generalmente genera aspettative per un futuro più radioso e innovativo, come evidenzia l’architetto Bruno Gabrielli, dirigente responsabile dell’area Tecnica del Comune anch’egli presente questa mattina a seguire i lavori «Questo processo di innovazione della città parte proprio dallo spirito di questa amministrazione comunale, che ha voluto privilegiare la fase di demolizione prima ancora di costruire. Abbiamo giá visto come in città si siano creati molti vuoti ora impegnati da parcheggi provvisori in attesa che vengano approvati dei progetti di costruzione».

Quali siano questi progetti non è dato sapere, ma confidiamo che vengano indirizzati verso opere realmente utili ai cittadini.

direttore@varese7press.it