VARESE, 14 marzo 2021- di GIANNI BERALDO-
Si rischia davvero di non poter assistere a concerti nei club. E questo tra non molto. Non solo in quelli di piccole dimensioni dove comunque si ha la possibilitá spesso di assistere a grandi performance, ma pure quelli di medi o grandi dimensioni come l’Alcatraz di Milano ad esempio. Uno dei templi della musica, il cui palco negli anni é stato calcato da moltissimi artisti noti a livello internazionale (tra loro anche Bob Dylan giusto per citarne uno non a caso).
Dall’ultimo concerto all’Alcatraz, cosí come in tutti gli locali dediti alla musica live, é trascorso piú di un anno (febbraio 2020 la chiusura definitiva) causa pandemia. “È stato un anno duro, ma il momento più difficile è quello che arriva adesso” dice Lorenzo Citterio, il titolare dell’Alcatraz che aggiunge “Dentro questo mondo non ci sono solo gli artisti, ma tantissime professionalità diverse – spiega il fonico di sala Davide Linzi mentre controlla un mixer -. La cosa più avvilente è non poter fare il proprio lavoro. Non è solo una questione economica, ma anche psicologica”.
Insomma rischia di sparire una serie di professionaliitá correlate all’organizzazione di un evento live, situazione che rimane delicatissima anche per il futuro dove si prevede che, una volta passata la bufera pandemica, oltre il 50% dei locali italiani dedicati ai concerti non riapriranno.
Servono quattrini e non pochi con il sostegno delle istituzioni per rilanciare l’intera filiera, altrimenti si potrebbe a breve assistere davvero all’ultimo concerto.