VARESE, 9 aprile 2021-Tra il pomeriggio di ieri e la notte scorsa, la Polizia di Stato di Varese ha arrestato due cittadini tunisini di diciannove e trentuno anni in due distinti episodi, rispettivamente per resistenza a Pubblico Ufficiale e furto aggravato. Il primo episodio è avvenuto in piazza della Repubblica ed ha avuto per protagonista il diciannovenne che privo di documenti forniva delle generalità fittizie all’equipaggio della Volante che stava perlustrando la zona.
Il nominativo, dopo i primi accertamenti risultato di “fantasia”, gli è valso l’accampamento in ufficio per l’identificazione. Per impedire l’accompagnamento il tunisino ha da subito opposto resistenza prendendo a calci e pugni i poliziotti che a fatica riuscivano a trattenere l’irruenza del giovane che alla fine veniva arrestato e portato in carcere in Questura.
Ma prima di lasciare piazza della Repubblica, gli agenti hanno dovuto far fronte alle gesta di una ragazza minorenne che ha cercato di opporsi all’arresto dell’amico sedendosi sul cofano della vettura di servizio per impedire che si allontanasse dalla piazza oltre a prendere a calci l’auto danneggiandola. La ragazza, successivamente identificata, veniva denunciata in stato di libertà per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Il ragazzo, dopo il processo per direttissima, è stato condannato ad un anno di reclusione con l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Varese.
Il secondo episodio è avvenuto questa notte in un negozio di vestiti di corso Matteotti, dove un trentunenne tunisino, dopo aver forzato la porta di ingresso dell’esercizio commerciale, cercava di asportare il registratore di cassa.
All’arrivo della Volante lo straniero, ancora all’interno del negozio veniva contenuto dagli agenti ed arrestato per il reato di furto aggravato. Nel corso della mattinata anche per lui si è celebrato il giudizio per direttissima in seguito al quale è stato condannato a sei mesi di reclusione, 400 euro di multa, con l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Varese.