VARESE, 9 aprile 2021-Si avvicina al termine il restauro della ‘Fuga in Egitto’, opera pittorica muraria posta al di fuori della Terza Cappella del Viale del Sacro Monte di Varese e realizzata nel 1983 da Renato Guttuso.
L’intervento, iniziato nel dicembre 2020, si è reso necessario a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici. Il restauro conservativo è finalizzato a sanare queste criticità e a garantire un’ottimale conservazione dell’acrilico. L’opera è di proprietà della Parrocchia del Sacro Monte di Varese, come tutto il complesso monumentale del Sacro Monte, seguiti dall’arciprete don Sergio Ghisoni. L’assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, si è recato oggi in visita per constatare di persona l’esito dell’operazione.
ASSESSORE GALLI: SODDISFAZIONE PER UN INTERVENTO NECESSARIO
“Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – per la realizzazione di un intervento che Regione Lombardia ha sostenuto convintamente e concretamente sin dall’inizio. Il restauro della biblica ‘Fuga in Egitto’ di Renato Guttuso restituisce, non solo a Varese e ai lombardi, l’opera più inattesa, la più celebre e sicuramente la più recente del sito Unesco del Sacro Monte, che vanta una tradizione plurisecolare di arte e devozione”.
RESTAURO FINANZIATO DA REGIONE LOMBARDIA E FONDAZIONE PAOLO VI
Il restauro, diretto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese guidata dall’architetto Giuseppe Stolfi, è finanziato da Regione Lombardia e da Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte, presieduta da monsignor Giuseppe Vegezzi. La supervisione scientifica è stata affidata alla restauratrice Sonia Segimiro e a Mari Mapelli del segretariato regionale del MiC. Il coordinamento del progetto è stato realizzato in collaborazione con segretariato regionale del MiC guidato da Francesca Furst.
ASSESSORE GALLI: UN’OPERA UNICA CHE MERITA DI ESSERE VALORIZZATA
Ricordando le parole dell’artista, l’assessore Galli ha commentato: “Come disse Guttuso, dopo l’ultimazione del suo affresco epico e intimo al tempo stesso, riportato ora all’originale splendore cromatico che ne esalta la composizione prospettica enfatizzandone l’universale messaggio simbolico, si trattò di ’un’esperienza rara, unica’ per l’artista. Un’opera realizzata dal vivo – in presenza, si direbbe oggi – che nel 1983 attirò un pubblico crescente, benché sempre discreto, che saliva al Monte per vedere il realizzarsi all’aperto del gesto artistico che resta, al pari di una preghiera, l’atto più intimo e autentico di ogni pittore”.
ASSESSORE GALLI: ATTRATTIVITA’, LA VERA SFIDA PER I LUOGHI DI CULTURA
“L’assessorato che ho l’onore di guidare è impegnato sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria a sostenere la ricchissima offerta culturale lombarda – ha concluso l’assessore Galli”. “E continuerà a farlo, soprattutto con l’obiettivo di incentivare gli investimenti per potenziare l’attrattività dei luoghi e degli istituti della cultura. L’attrattività poggia in prima istanza sulla valorizzazione del patrimonio culturale, per preservarne la qualità e incoraggiare nuove visite. Infatti, per molto tempo ancora i frequentatori dei siti culturali lombardi saranno espressione della domanda interna, nell’ambito della quale vanno ridestati la curiosità e il desiderio di riscoprirli. Questa è la vera sfida. Intendo inoltre proseguire senza esitazioni nella politica di valorizzazione di ogni sito Unesco e dei quasi venti riconoscimenti lombardi complessivi, con il deliberato obiettivo di realizzare, attraverso la rete dei siti Unesco in Lombardia, una sorta di carta d’identità culturale, declinata al plurale, della nostra grande Regione”