VARESE, 9 maggio 2021-La realtà è che la campagna vaccinale anti Covid-19 in Lombardia pare avere ingranato. Il giorno da segnare sul calendario, quello che ha dato “il la” al cambiamento, è il 31 marzo 2021, giorno in cui il Generale Figliuolo e il Capo della Protezione Civile Curcio hanno visitato alcuni hub lombardi al fine di valutare il piano vaccinale.
In quella occasione, il neo commissario straordinario, aveva detto “le cose che non vanno ci sono, le facciamo notare e insieme le mettiamo a posto”. Detto, fatto. In pochi giorni Regione Lombardia passa dalla disastrosa piattaforma di Aria Spa (voluta dalla Vicepresidente Moratti e e dal consulente Bertolaso, come ammesso dallo stesso Lorenzo Gubian, attuale Direttore Generale di Aria Spa, durante la sua audizione in Commissione Bilancio) a quella più agile di Poste Italiane, rifiutata in partenza dalla Giunta.
E la capacità di erogazione dei vaccini di Regione Lombardia aumenta: crescono i numeri (arrivati a 110.000 inoculazioni giornaliere) e diminuiscono i disguidi (sms di conferma troncati, convocazioni a centinaia di chilometri di distanza, hub pieni di anziani costretti ad aspettare al freddo ed altri vuoti nonostante fossero operativi). Alcune criticità rimangono, come ad esempio i problemi legati ai caregiver, ai beneficiari della Legge 104 e la classica confusione creata dalle comunicazioni di dati discordanti tra Assessorato e Dg Welfare.
A venerdì 7 maggio in Lombardia sono state inoculate 3,9 milioni di dosi di vaccino. Di queste, 2.286.274 a donne e 1.619.554 a uomini. I vaccini utilizzati coincidono con l’87,13% delle dosi totali (4.483.010). Infine, 2.840.605 sono le prime dosi e 1.065.223 le seconde.
Dopo il picco di 116.000 punture raggiunto il 30 aprile, ora la campagna vaccinale ha subito un ridimensionamento. Data la minore quantità di dosi disponibili, infatti, il Generale Figliuolo ha ridotto il target giornaliero lombardo a 85.000 inoculazioni. Contestualmente è stato allungato il tempo di richiamo per i vaccini Pfizer Biontech e Moderna, passato da 21/28 a 35/42 giorni. Questo causerà qualche rallentamento nel completamento della campagna vaccinale, ma permetterà a un numero maggiore di persone di ottenere la prima dose e, di conseguenza, una parziale immunizzazione.
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