MILANO, 5 settembre 2021 – Non solo co-programmazione e co-progettazione, ma soprattutto collaborazione tra enti e istituzioni: è questa la sfida e l’opportunità che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) rivolge al mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore. Sfida che Avis Regionale Lombardia ha intenzione di accettare e sfruttare al meglio, per il bene di tutti. È questo il messaggio emerso dal convegno “PNRR: Quali prospettive per Avis?”.
Un convegno che ha visto susseguirsi interventi di personalità di rilievo, attraverso i quali sono stati analizzati e approfonditi gli aspetti che interessano il Terzo Settore del PNRR, che non va inteso solamente come uno strumento di ausilio, ma che deve rappresentare una preziosa opportunità di rivedere e rivisitare il sistema Italia, per riuscire ad immaginare un futuro comune segnato da una maggiore equità sociale e uno sviluppo coeso, che valga per tutto il territorio nazionale.
Perché questo sia possibile, però, è necessario l’impegno alla collaborazione da parte di istituzioni, enti territoriali e associazioni. In tal senso, Avis Regionale Lombardia accetta la sfida e aspira a continuare a dare il proprio contributo fattivo, aiutando il prossimo, attraverso le proprie sedi territoriali, con azioni concrete e avvicinando le esigenze delle persone alle istituzioni, permettendo a queste ultime di capire meglio le necessità avvertite a livello locale.
“Il PNRR – spiega Oscar Bianchi, Presidente di Avis Regione Lombardia – costituisce un’ulteriore conferma della validità della missione che Avis Regionale Lombardia porta avanti da tempo: infatti, crediamo fortemente che il confronto, la co-progettazione, la co-programmazione e la collaborazione con la pubblica amministrazione porti a cambiamenti tangibili e significativi anche a livello locale. Il confronto e lo scambio “dal basso verso l’alto”, dalle associazioni alle istituzioni, è l’unico mezzo per sollecitare le pubbliche amministrazioni a rispondere alle richieste della comunità. Avis Regionale Lombardia è quindi parte attiva di una rete non solo associativa, ma anche territoriale e istituzionale.”
“Il Covid-19 – afferma il Presidente di Avis Nazionale, Gianpietro Briola – ha messo in evidenza i limiti sociali del nostro Paese. Ma come Avis abbiamo colto la sfida, per tornare a guardare al futuro: siamo riusciti, con grande forza e determinazione, a dare risposta ai nostri malati e cittadini e, ora, dobbiamo proseguire con il sostegno delle istituzioni e del Sistema Sanitario, per continuare a rispondere al bisogno di sangue e plasmaderivati. L’intenzione è quella di collaborare con il Governo per far vivere a pieno titolo le Case della Salute, rendendole punto di riferimento per tutta una serie di attività del terzo settore. In quanto associazione di volontariato più grande a livello nazionale, il nostro obiettivo è quello di fare advocacy: leggere i bisogni territoriali e strutturare una risposta con le istituzioni che, se data in sussidiarietà porta risultati tangibili.”
Al convegno sono intervenuti, oltre al Presidente di Avis Regionale Lombardia Oscar Bianchi e al Presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola, l’Avvocato Mario Araneo, dello Studio Legale Associato “Spalla e Araneo”; la Dott.ssa Alessandra Locatelli, Assessore alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia; il Sociologo e Dirigente di ATS Bergamo Dott. Iorio Riva e il Dott. Claudio Zanon, Direttore Scientifico di “Motore e Sanità”.