VARESE, 18 settembre 2021- di GIANNI BERALDO-
Un tripudio di bandiere della nuova Lega (bandite quelle della Lega Nord con il fiore della Alpi) ha accolto il ”Capitano” Matteo Salvini, questa sera per un comizio in Piazza Cacciatori delle Alpi a sostegno della candidatura di Matteo Bianchi.
Una location non molto capiente (circa 400 le persone presenti) trovata all’ultimo momento dal comitato provinciale, faticando non poco considerato che la grande Piazza Montegrappa era giá stata prenotata da tempo per altri comizi concomitanti.
Giunto da Gallarate e dopo una tappa a Busto Arsizio (altre due cittá al voto), Salvini non
ha perso tempo nel trovare il giusto feeling con la piazza secondo uno stile consolidato. Cosí come consolidato era pure il canovaccio della giornata affrontando gli stessi argomenti di taglio nazionale, per poi cambiare i fattori in base alla cittá e candidato.
Varese peró per la Lega non é una cittá come altre.
Qui é partita la grande avventura nata da una folle idea del fondatore Umberto Bossi che proprio domani compie 80 anni (lo abbiamo ricordato oggi con un lungo articolo) «Gli faccio tantissimi auguri-dice Salvini alla stampa al termine del comizio- a lui devo tutto. Non dimenticheró mai quanto ha fatto per me e per la Lega».
Varese, dicevamo, é la culla della Lega, forse un pó appannata ma rimane pur sempre una cittá simbolo per il Carroccio.
E per questo appuntamento varesino infatti si sono dati appuntamento i pezzi da novanta del partito, anticipando con i loro interventi quello conclusivo del leader leghista. Sul palco sono saliti il parlamentare Fabrizio Cecchetti, il presidente della Regione Attilio Fontana cosí come ha voluto incitare Bianchi anche il ministro Giancarlo Giorgetti. Lotto di autoritá leghiste chiuso ovviamente dallo stesso Bianchi, emozionatissimo ma carico nel vedere cotanta folla osannarlo. Dietro le quinte vi erano pure il ministro Massimo Garavaglia cosí come i senatori Stefano Candiani e Dario Galli. A organizzare gli interventi invece vi era l’europarlamentare Isabella Tovaglieri.
Insomma tutti lombardi, tutti varesini e varesotti, tutti chiamati a raccolta dal loro ‘capo’ per tentare l’impresa di vincere al primo turno le prossime elezioni amministrative.
«Vinciamo al primo turno cosí poi mi darete una mano a sconfiggere la sinistra al ballottaggio a Milano. Se non vinciamo al primo turno m’incazzo. Vi chiedo un cambiamento a Varese fin da subito», tuona Salvini salutato da urla e applausi scroscianti.
Sará dura con un avversario come Davide Galimberti ma sperare non costa nulla.
Se vi é una cosa riconosciuta a Salvini é quella di capire quali frasi ad effetto ”sparare” in un preciso momento, quello utile a far impazzire la folla tributandogli applausi a scena aperta.
In realtá di Varese e del programma leghista proposto per la cittá, Salvini ha toccato solo qualche punto sporadico, informazioni probabilmente carpite tra un comzio e l’altro utili a creare il giusto pathos con il pubblico.
Peró quello che conta a volte é l’enfasi con cui si esternano certe considerazioni o frasi ad effetto e in in questo il leader della Lega é uno dei migliori in assoluto.
Una mezz’ora circa, tanto é durato il suo intervento, in cui Salvini ha toccato temi a lui cari: dal caso restituzione soldi trovati nella cuccia del cana da parte della Senatrice del Pd Monica Cirriná «saró stato uno scemo ma per tanti anni non ho mai trovato nulla nella cuccia del cane, nemmeno 20 centesimi. Evidentemente avevo il cane sbagliato».
QUALCHE PASSAGGIO DEL COMIZIO (servizio di Varese7press)
Oppure «anche a Varese ci confrontiamo con due visioni del mondo diverse, non solo sulla viabilitá, sul Politeama, sui parcheggi, sulle periferie, sul Sacro Monte ma anche su molto altro. Sta voi scegliere. Da una parte vi é che rappresenta un partitio che ha come prioritá lo Ius soli, il ddl Zan, nuove tasse e la droga libera. Dall’altra parte invece c’é la vita di questo Paese, no agli sbarchi, no alle tasse, no alla droga libera.
INTERVISTA A SALVINI
Salvini continua a sciorinare tematiche politiche nazionali « qualcuno vorrebbe cancellare la quota 100 e confermare il reddito di cittadinanza: aiutare che non puó lavorare come ad esempio i disabili, chi ha lavorato una vita ma non ce la fa piú, é un dovere. Aiutare chi ha bisogno davvero é sacrosanto, ma avró l’onore io di firmare una legge di bilancio per togliere quei miliardi di euro regalati per chi non ha voglia di lavorare», su queste parole la piazza é esplosa in un applauso quasi stordente.
C’é spazio anche per contestare l’obbligo vaccinale e green pass per le scuole, gli scontri con la Fornero e la Ministra Lamorgese. Cosí come parlare del processo che lo riguarda con udienza fissate per il prossimo 23 ottobre «andró in quel tribunale di Palermo con il sorriso e a testa alta a nome vostro perché ho fatto il mio dovere con orgoglio e con piacere».
Insomma come al solito tanta carne al fuoco, quasi difficile da seguire in cosí poco tempo.
Ma la tempra del Capitano é notoria, cosí come la sua loquacitá e padronanza del palco come dimostrato anche a Varese. Al termine si é proceduto al rito del selfie «uno alla volta passando dalle transenne, faró un selfie con tutti non preoccupatevi», chiude un soddisfatto Salvini che sottolinea come «con una piazza e accoglienza come questa é impossibile perdere le elezioni».
Staremo a vedere, nel frattempo Salvini si gode un pó vanitosamente l’ennesimo bagno di folla. Seppur in una piccola piazza.