Umberto Bossi domenica compie 80 anni: l’ultimo vero leader politico capace di ammaliare la gente

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Umberto Bossi (foto corrieredellasera.it)

VARESE, 18 settembre 2021- di GIANNI BERALDO-

Umberto Bossi domani, 19 settembre, raggiungerá il traguardo degli 80 anni. Non sappiamo con chi e se festeggerá il compleanno nella sua villa di Gemonio, ma siamo certi che il vecchio leader leghista sará certamente sommerso da messaggi di auguri: direttamente (quelli che gli sono rimasti fedeli nonostante tutto) e indirettamente come i tantissimi militanti sparsi soprattutto nel  Nord del Paese ai quali rimane un pizzico di nostalgia per quel ruggente passato politico di marca Lega Lombarda prima e Lega Nord poi, fino ad arrivare all’attuale Lega per Salvini che poco a che fare con quel periodo storico.

Ne ha condotte di battaglie l’Umberto. Lui che la Lega Lombarda l’ha creata nel 1984 partendo dal nulla insieme a Roberto Maroni ma pure Giusppe Leoni e Francesco Speroni (oltre all’ideologo Franco Miglio qualche anno dopo).

Un’idea, una sorta di follia politica elaborata fin dai primi anni Settanta, quando seguiva formazioni autonomiste fondandone addirittura una nuova come l‘UNOLPA (unione Nord Occidentale Lombarda per l’Autonomia).

Insomma una storia che parte da lontano. Poi i grandi successi come Lega Nord degli anni Novanta, un consenso popolare  come raramente accaduto prima in Italia, complice lo scandalo Tangentopoli con il conseguente dissolvimento dei partiti tradizionali e la fine della cosidetta Prima Repubblica.

Con Salvini

Tutto merito del Senatur, uno con la politica popolare nel sangue, uno che ha sempre vissuto di comizi, di contatti con la gente, la sua gente.

Soprattutto quella del Nord con la quale dapprima ha portato avanti l’idea secessionista poi quella federale, ben conscio della loro irrealizzabilitá ma utile a cambiare qualcosa nel distorto sistema politico nazionale.

Personalmente ho avuto la fortuna (perché di tale si tratta per chi si occupa di politica) di vedere alcuni comizi prima che un ictus ne decretasse praticamente la sua fine come leader del partito. Vedendolo sul palco arringare gli avversari con invettive che sono entrate nella storia della politica italiana (sdoganando un nuovo tipo di linguaggi), si capiva perché attecchisse in quel modo sulla folla sempre piú numerosa ad ogni comizio. Un vero e incontrastato leader capace di tenere  quattro comizi nella stessa giornata in cittá diverse e spesso distanti tra loro. Insomma nessuno come lui prima e nemmeno ora.

Bossi era davvero un unicum nel panorama politico nazionale ma seguito con attenzione

A Pontida negli anni Novanta

anche all’estero. Con la gente, la sua gente, che lo seguiva anche in improbabili folcloristiche ed esilaranti cerimonie. Come quella dell’ampolla del Po con acqua imbottigliata alla fonte decretandone il marchio di Nord doc.

O come dimenticare i riti di Pontida: appuntamento sacro per ogni leghista.

Bossi é stato e lo é ancora, un politico intelligente e istintivo nello stesso tempo, caratteristiche che lo hanno contraddistinto fin da subito. Nonostante tutto il Senatur era rispettato pure dagli avversari politici dandone atto di come fosse un politico fuori da ogni schema, capace di inventarsi ogni giorno qualcosa che potesse suscitare interesse sconvolgendo tutti i piani. Nel bene o nel male.

Con Berlusconi

Guai giudiziari, la paralisi del corpo post ictus, il ‘tradimento’ di alcuni suoi uomini di fiducia durante la lunga malattia, tutto questo l’hanno certamente indebolito a livello fisico e mentale, ma l’Umberto non molla mai e ancora oggi se qualcosa non lo aggrada risponde con ‘‘ma va a dá via al cul”.

Auguri caro vecchio Umberto.

direttore@varese7press.it