Gianluigi Paragone a Milano prova le barriere architettoniche girando in carrozzina

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Il can didato Paragone gira tra le vie di Milano in carrozzina

MILANO, 27 settembre 2021 – Le capacità di un candidato sindaco si scorgono nella misura in cui riesce a comprendere e approccia i problemi altrui. Gianluigi Paragone, ancora una volta nella campagna elettorale per Palazzo Marino, ha dato prova di saper leggere con molta precisione le necessità di una parte della popolazione e agire di conseguenza: nei giorni scorsi il leader della lista “Milano Paragone Sindaco” si è messo su una carrozzina, ed è stato disabile tra i disabili, sperimentando in prima persona le barriere architettoniche del capoluogo lombardo e le innumerevoli difficoltà di chi ogni giorno ci deve fare i conti.

«Gianluigi Paragone, attraverso il suo programma elettorale, si fa promotore di un’interessante proposta del terzo settore, certamente vicina a quella che è la sensibilità cattolica delle comunità milanesi – dichiara Piero Chiappano, candidato consigliere -. Lo stesso vuole infatti introdurre in municipio la figura del garante della disabilità, profilo attraverso cui monitorare l’universo delle persone disabili e creare per loro pari condizioni e pari opportunità. Ciò non può che essere in linea con il mio personale pensiero e con quello cattolico».

Piero Chiappano, in corsa con la lista “Milano Paragone Sindaco” a Palazzo Marino e

Piero Chiappano con Paragone

nei Municipi 1 e 2, è consigliere nazionale del Popolo della Famiglia. Il suo leader Mario Adinolfi ne ha promosso la candidatura.

«La riflessione che mi ha portato a scegliere di scendere in campo al fianco di Gianluigi Paragone è la seguente: non si può rimanere legati al fatto che l’elettorato cattolico a Milano si esprima, viva e si muova quasi solo in un contesto socio economico prettamente borghese, vanno prese in considerazione anche quelle spinte che provengono dal basso, soprattutto dal civismo, che sanno affrontare i problemi e gestire le questioni in maniera diretta e concreta – aggiunge Chiappano -. Il mondo è cambiato, e così la politica. Il cattolico deve saper valicare le etichette, che non sono altro che gabbie mentali. È possibile allora costruire dei percorsi comuni al di fuori degli schemi, al fine di occuparsi di politica, intesa come operazione con cui ci si prende cura del proprio territorio e delle persone che lo abitano. Ecco il perché della mia candidatura».

Piero Chiappano, 53 anni, è alla sua prima esperienza elettorale a Milano. Appartiene all’area cattolica. Vanta un’esperienza ventennale nel settore delle risorse umane in contesti multinazionali. Vive con Paola, con la quale è sposato da 10 anni, e con i suoi tre figli Diana, Pietro e Anastasia.