VARESE, 25 novembre 2021-Torna anche quest’anno il Black Friday, diventato un’altra tradizione per noi italiani: sono in milioni ormai coloro che si lanciano in acquisti sfrenati in questo periodo. Tutti alla ricerca della migliore offerta sulle varie piattaforme di shopping online, prima fra tutte Amazon. Recentemente, il famoso Black Friday si è evoluto a tal punto da creare un’altra giornata all’insegna degli acquisti: il Cyber Monday, incentrato su prodotti tecnologici.
Nasce successivamente ma ha già scavalcato il Black Friday in termini di numeri: il Cyber Monday, infatti, con i suoi 6,8 milioni di ordini nel 2019 presenta un livello di crescita del 92% rispetto al 2018. Numeri che possiamo capire dato l’interesse sempre maggiore delle persone verso la tecnologia che sta crescendo costantemente.
Crescita incredibile del Black Friday ma a che prezzo?
Non c’è dubbio che questi eventi ci portino diversi vantaggi in generale e ci permettano di
Oltre ai maggiori imballaggi dei prodotti, la maggior parte degli acquisti riguarda dispositivi tecnologici e composti di plastica difficili da smaltire. Inoltre, l’altro grande problema riguarda l’inquinamento atmosferico, dovuto alle innumerevoli emissioni prodotte dai mezzi di trasporto di questi prodotti. Per non parlare della quantità di energia richiesta per alimentare i database sul cloud che hanno bisogno di una solida connessione internet.
La stessa Chiara Campione, responsabile dell’unità “Corporate and Consumers” di Greenpeace Italia, riguardo gli effetti di questo evento sull’inquinamento ha dichiarato:
“Il Black Friday è diventato uno dei picchi principali di consumismo. Questa sbornia di acquisti genera il più grande volume di rifiuti dell’anno. Un trend pericoloso che mette in pericolo il nostro pianeta. Acquistiamo senza pensarci un secondo, ma la spazzatura che creiamo durerà in alcuni casi per secoli”
Black Friday: cosa si nasconde dietro
Ormai ogni innovazione tecnologica deve rispettare certi requisiti per salvaguardare l’ambiente e non peggiorare l’attuale situazione già critica di suo. In particolare, guardando alla qualità dell’aria, ricordiamo che l’italia detiene, sfortunatamente, il primato europeo per morti premature causate dalla cattiva qualità atmosferica (secondo i dati dell’Agenzia Europea). La causa principale di tutto ciò è il traffico, responsabile per circa 85% delle complessive emissioni.
Riguardo l’inquinamento causato dal trasporto dei prodotti, è interessante calcolare l’effettivo impatto ambientale di particolari mezzi. A grandi linee, sappiamo che la velocità di un mezzo di trasporto è direttamente proporzionale al numero di emissioni che produce. Per esempio, un aereo emette circa 500 g/km di anidride carbonica con 171 tonnellate di merci mentre una nave produce circa 30 g/km con 193 mila tonnellate di merci trasportate.
Il mondo in cui viviamo diverrà sempre più interconnesso e digitale. Tuttavia, le conseguenze di questo progresso tecnologico non saranno tutte positive. Per questo motivo, bisognerà stare attenti non solo a quello che succederà intorno a noi ma, soprattutto, a ciò che si cela dietro ogni cosa.
(Fonte: Prontobolletta)