VARESE, 18 dicembre 2021-Interessante articolo pubblicato dal sito ilfatto alimentare.it che riguarda il menú nelle mense scolastiche non sempre all’altezza della situazione, considerato che spesso stiamo parlando di studenti anche molto piccoli come i bambini delle scuole Primarie.
Tra le varie necessitá anche quelle di una dieta vegana o vegetariana che questo articolo di Chiara Cammarano spiega molto bene
Essere vegetariani o vegani non è una malattia, né corrisponde a un qualsivoglia problema di salute. Non sarebbe neanche necessario ribadirlo. Eppure, con il decreto Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, pubblicato in Gazzetta ufficiale proprio questo mese di novembre, il ministero della Salute ha ritenuto
Ma perché ribadire una questione che sembra ovvia e che era già contenuta fin dal 2010 nelle Linee guida ministeriali per la ristorazione scolastica? Il motivo di questa necessità è da ricercarsi nel fatto che, negli ultimi anni, alcune amministrazioni comunali, tra cui quella di Roma, che fornisce i pasti per le mense a circa 150 mila bambini e ragazzi all’anno, avevano incluso la presentazione di un certificato medico nella documentazione in caso di richiesta di dieta vegetariana o vegana per un minore. Si legge infatti nel sito della Capitale che viene richiesta la compilazione, a cura del medico curante, di documento su carta intestata, con timbro e firma, nel quale si dichiari di “essere a conoscenza che il bambino è alimentato con la dieta vegana/vegetariana”.
Non è chiaro il principio al quale questa richiesta sia ispirata. “Con la promulgazione del nuovo provvedimento – dichiara Paola Segurini, responsabile area vegan della Lav (Lega anti vivisezione) – ci auguriamo che il comune di Roma aggiorni il relativo documento
Tra gli esempi all’avanguardia nel campo della differenziazione dell’offerta spicca la gestione del capoluogo lombardo, dove la società Milano Ristorazione fornisce il pranzo a 75 mila bambini e ragazzi, di cui il 2,7% usufruisce di diete sanitarie (23 le opzioni, di cui una personalizzata) e ben il 10,6% usufruisce invece di una dieta etico religiosa (cinque le opzioni), tra cui quella priva di carne e pesce e quella priva di tutti gli alimenti di origine animale, disponibili da oltre dieci anni senza la richiesta di presentare alcun certificato medico. “Il nostro impegno – dichiarano da Milano Ristorazione – è quello di offrire soluzioni alternative adeguate e di qualità in risposta alle diverse esigenze”.