Cuveglio ha ricordato la Giornata della Memoria davanti al Muretto della Costituzione e albero di Anna Frank

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CUVEGLIO, 27 gennaio 2022-In occasione della ricorrenza della giornata della memoria, nel rispetto delle norme anticovid il Sindaco di Cuveglio Francesco Paglia, ha celebrato con la locale sezione Anpi in piazzale Gianni Rodari davanti al muretto della costituzione e all’albero di Anna Frank, una corale e partecipata manifestazione con la presenza delle forze dell’ordine, i carabinieri della stazione di Cuvio e il comandante della polizia locale di Cuveglio.
Presenti una rappresentanza degli alpini e della protezione civile. Durante la cerimonia, la segretaria della sezione Anpi Franca Maria Peregalli, dopo un breve e sentito discorso sulla spiegazione dei simboli presenti nel piazzale, ha legato ai rami dell’albero una serie di poesie, riflessioni e aforismi sulla shoah, scritte con la collaborazione dei bambini delle scuole. I discorsi del sindaco Francesco Paglia e del presidente della sezione Anpi di Cuveglio Luca Zambonin esortano a non dimenticare gli orrori del passato.
La cerimonia si é conclusa con l’inno di Mameli e il canto dei partigiani Bella Ciao. Molti i cittadini arrivati anche dai paesi contigui della Valcuvia.
Di seguito il discorso del presidente della sezione Anpi Cuveglio:
‘«La giornata della memoria viene istituita ogni 27 gennaio quando la gloriosa Armata Rossa nel 1945 libera il campo di Auschwitz Birkenau, scoprendo la peggiore piaga dell’umanità, l’abominio dell’ideologia nazi-fascista.
Oggi le nuove generazioni che non hanno vissuto la guerra sono nella particolare condizione dell’incapacità di comprendere, e quindi nel rifiuto che una cosa simile sia accaduta, ma questo constatiamo che è tragicamente vicino alla natura umana del rigetto e della negazione perché impossibilitati a recepire le atrocità profonde di tutto quello che è avvenuto.
Su questo basano i negazionisti le loro scellerate farneticazioni.
In questo particolare periodo storico sono ancora troppi i revisionisti che si affacciano dallo squallore dei loro pollai schiamazzando la qualità della loro verità, sperano di vendere le loro fragili tesi come gusci di uova, al solo scopo di minimizzare le colpe di quelli in cui si immedesimano, mostrano stupidi il petto, girano tronfi e ignavi come le oche dalle quali hanno mutuato il passo, nell’aia i giorni precedenti il natale.
Il senso di questa giornata è anche ricordare le nostre fragilità nell’immedesimazione di quanti hanno subito l’orrore della negazione della propria identità umana, per diventare “pezzi” nella logica di sfruttamento meccanico dell’industria della morte ideata dal nazi-fascismo.
Per questo la diffusione della memoria appare quanto di più coscienzioso ed umano si possa proporre per fermare la follia e l’orrore. Però che nessuno pensi di essere immune, perché è attraverso l’indifferenza, che i mostri rinascono.
Lasciatemi quindi ricordare assieme alle vittime dell’olocausto per motivi razziali anche quelli spesso trascurati, quanti nel nome dell’umanità e della libertà si sono opposti alla dittatura nazi-fascista. Ai prigionieri di guerra, sovietici e italiani che non hanno voluto

Muretto della Costituzione

aderire i primi al reclutamento spesso forzato nella Wehrmacht, i secondi alla repubblica sociale fascista, ai partigiani, ai deportati per motivi politici, comunisti sopratutto, ai testimoni di Geova, agli omosessuali, alle minoranze etniche, ai diversi, i minorati fisici e psichici.

Termino condividendo con voi alcune parole di Don Lorenzo Milani che danno significato alla nostra partecipazione: “un fascista e dieci qualunquisti fanno undici fascisti”»