Busto Arsizio, il “Muro delle Donne” si arricchisce di sette nuove opere

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BUSTO ARSIZIO, 7 marzo 2022-Sette nuove opere dedicate alle vittime della violenza di genere arricchiscono da questa mattina il “Muro delle Donne” di viale Piemonte.

L’iniziativa, promossa da Amnesty International e Seguendo il filo di Arianna, nasce nel 2016: negli anni il muro bianco prospiciente il mercato si è riempito, grazie alle donazioni degli artisti del territorio, di numerose opere che hanno lo scopo di far nascere per ogni donna uccisa “una duratura memoria di bellezza e di pace”.

Il progetto, che nasce appunto dalla volontà di intervenire in modo significativo per sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno del femminicidio, si configura come un lavoro artistico continuativo e semi-permanente che ha anche lo scopo di informare le donne che subiscono violenza che esiste una possibilità di salvezza: sul muro si trova infatti anche il numero di telefono di Eva onlus, l’associazione che supporta le vittime sul territorio.

“Ancora oggi, per celebrare la festa della Donna, il Comune ha voluto che il Muro delle Donne sia arricchito di altre opere artistiche di Bellezza e di Pace. Di questa possibilità ringraziamo particolarmente Il sindaco, Emanuele Antonelli, che fin dal principio ha accolto e supportato questa iniziativa con forza ed entusiasmo” hanno affermato i responsabili di Amnesty International Busto Arsizio, Shaharok e Federico Farhanghi, Amnesty International Gruppo 296 Varese, Marinella Bistoni, e Seguendo il filo di Arianna, Valentina Grassi.

La vicesindaco Manuela Maffioli, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha ringraziato i promotori dell’iniziativa e alcuni artisti che si sono occupati di posizionare le nuove opere. Oltre a sottolineare l’importanza dell’attività di sensibilizzazione, non è mancato un doveroso richiamo alla situazione internazionale: “vogliamo fortemente che in questa occasione siano ricordate anche le donne ucraine, massacrate in questi giorni dalla feroce brutalità delle truppe russe, sacrificatesi nell’eroica resistenza a difesa della propria patria, delle proprie famiglie, dei diritti umani e della libertà dell’Europa” hanno concluso i promotori.