A Villa Carlotta di Tremezzina mostra dedicata al Palamede di Antonio Canova

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Villa Carlotta

COMO, 25 aprile 2022-In occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova (1757 – 1822), Villa Carlotta celebra l’eredità di uno dei più grandi maestri della scultura di tutti i tempi, in grado di trasformare l’idea stessa della scultura e la sua tecnica, di creare capolavori immortali, diventati popolari e riprodotti in tutto il mondo. La prima iniziativa del programma “Canova a Villa Carlotta 1822/2022 è la mostra dossier dedicata al Palamede, che sarà inaugurata giovedì 28 aprile, a cui seguiranno altre attività volte ad esplorare l’universo canoviano attraverso i capolavori custoditi a Villa Carlotta: dal Palamede al gesso originale della Musa Tersicore, fino alle copie antiche di Amore e Psiche e della Maddalena penitente.

La mostra dossier “Il Palamede di Antonio Canova” ruota intorno all’opera simbolo di

Antonio Canova, Palamede, Marmo, 1804

Villa Carlotta e intende invitare il pubblico a intraprendere un inedito percorso alla riscoperta dell’autore, attraverso il confronto tra le opere del museo e alcuni importanti prestiti, provenienti da collezioni pubbliche e private. Corteggiato dai potenti, idolatrato da collezionisti di mezza Europa, facoltosi viaggiatori che durante il Gran Tour passavano per la sua bottega romana, Canova seppe farsi interprete dell’ideale classico in opere di grande fascino e sorprendente modernità, in quell’epoca di grandi cambiamenti segnata dalla Rivoluzione francese e dal regime napoleonico.

Sarà Canova a consegnare all’immortalità questo eroe della guerra di Troia, inventore dei dadi, degli scacchi e dell’alfabeto, che fu dimenticato da Omero. Dai disegni (originali e riproduzioni) attraverso i libri antichi che hanno suggerito le invenzioni dell’artista, la mostra racconta le vicende che hanno portato alla nascita di un emozionante capolavoro, risultato di uno dei più intensi dialoghi di tutti i tempi tra mecenate ed artista.

Tra le opere esposte, infatti, ci sono anche la raffinatissima edizione illustrata, stampata da Giambattista Bodoni, dell’opera di Gherardo De Rossi, “Scherzi poetici e pittorici”, che riporta la dedica di Vincenzo Monti “Al Sig.r Conte Sommariva” e l’“Opera Omnia” di Filostrato, pubblicata a Lipsia nel 1709, dalla quale Canova ha ricavato la storia dell’eroe. Si tratta di una testimonianza affascinante della passione collezionistica del bibliofilo Sommariva e dei suoi contatti con i circoli letterari dell’epoca, che ci suggeriscono la sua familiarità con quelle fonti letterarie dalle quali sono nate le sculture di Canova. In mostra sarà esposta anche la stampa dell’incisore Pietro Bettellini su disegno di Jean Baptiste Joseph Wicar che riproduce il Palamede di Canova, donata a Villa Carlotta proprio per questa importante occasione da Trippini Stampe antiche.

La fortuna della scultura è testimoniata dalla raffinata collezione di calchi in gesso, tratti da gemme incise, dalle incisioni, dalle fotografie d’epoca. La mostra si chiude con una serie di immagini del Palamede nella sua collocazione nel salone dei marmi, in uno nello spettacolare allestimento voluto dal Duca Giorgio II di Sassonia Meiningen che è stato mantenuto fino all’inizio degli anni Duemila, quando l’opera è stata allestita in una sala a lei interamente dedicata, tra due specchi, come l’aveva voluta il suo antico proprietario.

Come ulteriore momento di approfondimento, i servizi educativi di Villa Carlotta propongono due visite guidate intitolate “Canova all’opera”, in programma per sabato 30 aprile e sabato 28 maggio alle ore 15, prenotabili dal sito tramite il servizio di biglietteria online LINK.

La visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso a Villa Carlotta, aperta da lunedì a domenica, con orario 10.00 – 19.00 (chiusura biglietteria alle 18.00 e del museo alle 18.30). Per evitare code all’ingresso è possibile usufruire dalla “fast track” acquistando il biglietto online.

 La mostra si apre con un prestito d’eccezione, il “Ritratto di Giovanni Battista Sommariva” di Andrea Appiani proveniente dall’Accademia Carrara di Bergamo, che traduce mirabilmente – tra luci e ombre – l’immagine dell’antico proprietario di Villa Carlotta, potente politico al servizio di Napoleone Bonaparte e spericolato affarista, ma soprattutto raffinato collezionista delle opere canoviane. Nella sua fulminante parabola politica, bruscamente interrotta dall’accusa di aver ricavato le sue immense ricchezze da spregiudicate speculazioni economiche, si poteva facilmente proiettare la storia di Palamede, ingiustamente accusato di tradimento da Ulisse e condannato a morte.