Primo Maggio triste tra guerre, morti sul lavoro e precarietá. Il PCI continua la campagna per introdurre il reato di Omicidio sul lavoro

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VARESE, 1 maggio 2022-I dati preoccupanti su infortuni e morti sul lavoro di questo inizio anno sono allarmanti, la carneficina è quella che si legge nelle notizie spesso dimenticate, confuse tra tante altre.  Siano infortuni o malattie la principale causa è la precarietà in tutte le sue accezioni.

Sono 204 sono i morti sul lavoro dall’inizio di questo anno, con una media di 3 al giorno.

Le morti sul lavoro sono troppe per poter pensare che sia solo tragica fatalità, distrazione o, forse, qualcosa per la quale non deve esistere né responsabilità né colpevolezza. I responsabili e i colpevoli, invece, esistono eccome. Solo che, spesso se non sempre, non vengono puniti anche a causa di una legislazione “morbida” e di una giustizia “lenta” che garantiscono impunità e prescrizione.

Invece di aumentare le spese militari, invece di dilapidare i nostri soldi in armi e guerre, si spendano le risorse necessarie perché il lavoro sia effettivamente sicuro, meno faticoso, giustamente retribuito. Così come è scritto nella nostra Costituzione.

PCI Federazione di Varese