VARESE, 24 maggio 2022-La Commissione europea ha presentato un piano d’azione per la realizzazione di “corridoi di solidarietà” che consentano all’Ucraina di esportare i propri cereali e di importare ciò di cui necessita, dagli aiuti umanitari ai mangimi per animali, fino ai fertilizzanti. In circostanze normali, il 75% della produzione di cereali dell’Ucraina viene esportato, generando circa il 20% dei proventi nazionali annui da esportazioni. Prima della guerra, dai porti ucraini sul Mar Nero transitava il 90% delle esportazioni di cereali e semi oleosi.
Tali esportazioni erano destinate all’incirca per un terzo all’Europa, per un terzo alla Cina e per un altro terzo all’Africa. A seguito dell’invasione da parte della Russia e del blocco dei porti, i cereali e altri prodotti agricoli dell’Ucraina non possono più raggiungere le loro destinazioni. La situazione minaccia la sicurezza alimentare mondiale e vi è quindi urgente necessità di creare percorsi alternativi.
“In meno di tre mesi – ha dichiarato Adina Vălean, commissaria europea per i trasporti – 20 milioni di tonnellate di cereali devono lasciare l’Ucraina utilizzando l’infrastruttura dell’UE. Si tratta di una sfida gigantesca, per la quale è essenziale coordinare e ottimizzare le catene logistiche, creare nuove rotte ed evitare, per quanto possibile, le strozzature. La nostra comunicazione riguarda le soluzioni d’emergenza, ma anche misure a medio e lungo termine per collegare e integrare meglio l’infrastruttura ucraina con quella dell’UE. Collaboreremo con le autorità ucraine e con gli Stati membri, in particolare quelli vicini all’Ucraina, che non hanno risparmiato sforzi per dare il loro sostegno durante questa crisi”. (fonte ilfattoalimentare.it)