Luca Zingaretti incanta Varese: superba intepretazione della Sirena per la prima delle tre serate di prosa comunale

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VARESE, 13 giugno 2022- di GIANNI BERALDO-

Non  ha nemmeno il botteghino per la prima delle tre serate dedicate al Teatro di prosa comunale.

Tutto esaurito alla Tensostruttura dei Giardini Estensi, con biglietti venduti in prevendita (circa 400 gli spettatori presenti) per la serata di debutto con protagonista l’attore Luca Zingaretti impegnato nel riproporre la Sirena dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Una sorta di riuscito monologo, molto vicino a una certa forma di poesia recitata,  che ha letteralmente incantato il folto pubblico, tributandogli applausi a scena aperta con standing ovation conclusiva.

Sul palco solo due microfoni e il maestro Fabio Ceccarelli  a regalare composizioni di  Germano Mazzocchetti con la fisarmonica, donando al tutto quella giusta atmosfera tipica di un passato oramai dimenticato dal quale emerge nitida la natura e i sapori di un Sicilia cosi ben raccontata da Tommasi da Lampedusa soprattutto nella sua principale opera come il Gattopardo.

Un’ora e trenta di spettacolo dal forte impatto emotivo, con alcuni ilari passaggi che ricalcano quell’ironia tipica della gente del Sud. Come appunto sono i due personaggi principali del racconto che vede protagonisti, in una Torino del 1938, un giovane giornalista Paolo  Corbera, nato a Palermo, laureato in giurisprudenza e redattore del quotidiano ‘La Stampa’  che incontra l’anziano senatore Rosario La Ciura, nato ad Aci Castello. Entrambi quindi siciliani trapiantati a Torino loro malgrado.

Una storia appassionante, con dialoghi che Zingaretti rende quasi ‘cinematografici’ tanto sono efficaci e appassionanti.

Pause studiate, oltre a una mimica e gestualitá che fanno capire perché si é grandi attori.

E stare sul palco davanti a una platea come quella di stasera non é semplice per nessuno.

Torniamo alla storia. Dopo le reprimende al giovane per le sue attivitá pseudo

Il Maestro Fabio Ceccarelli

amatorie di bassa lega (secondo il senatore), si arriva alla parte conclusiva del racconto con una confessione da parte di Corbèra, il quale narra la sua storia (anche d’amore) con una giovane sirena emersa dalle profonditá marine, mentre il senatore era a pescare da solo al largo per rilassarsi dalle sue angoscie e dalla sua vita tribulata da ellenista incompreso.

Qui Zingaretti si supera, con stacchi memorabili  e cambi di tonalitá della voce che paiono estromettere il suo vissuto in un pathos sentimentale debordante. Il tutto corroborato dalle note della fisarmonica che disarmano gli spettatori a livello emotivo fino all’applauso liberatorio.

Insomma una grande serata con un bis altrettanto memorabile reso tale dalla bellissima intepretazione di ‘Ho sceso dandoti un braccio almeno un milione di scale’, poesia dell’indimenticabile Eugenio Montale.

Zingaretti alla fine ringrazia (ad un certo momento saltellando divertito sul ritmo degli applasui…), ricordando quanto sia bello e importante essere tornati finalmente a recitare dal vivo con tanto pubblico e senza restrizioni.

redazione@varese7press.it