Ridurre l’impatto ambientale di colture e allevamenti intensivi. Cenci (M5S): ”Regione Lombardia se ne lava le mani”

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MILANO, 14 giugno 2022-Il Consigliere Regionale Roberto Cenci (M5S) ha presentato in Consiglio Regionale un’interpellanza, attraverso la quale ha chiesto a Regione Lombardia di cominciare gradualmente a ridurre l’impatto ambientale delle attività agro-zootecniche intensive.

Roberto Cenci(M5S): «Al netto di come la si possa pensare è insostenibile la tesi ribadita in Aula dall’Assessore Rolfi per cui i modelli estensivo e intensivo si equivalgano. L’approccio “laico” di Regione Lombardia che ha confermato di lavarsene le mani e lasciare la scelta in mano ad aziende e mercato è totalmente priva di visione, oltre che insostenibile dal punto di vista ambientale.
Gli allevamenti intensivi sono qualcosa di vergognoso, gli animali vengono torturati,

Roberto Cenci-Consigliere Regionale

privati del movimento e perfino della luce. Per metterli all’ingrasso continuiamo a sfruttare il suolo per coltivare il mangime da destinare agli allevamenti intensivi. La politica regionale oggi si è confermata cieca di fronte all’insostenibilità di allevamenti e culture intensive. Il cui mantenimento richiede non solo grandi quantità di acqua, incompatibile con l’attuale crisi idrica, ma comporta anche una radicale modifica dei nostri paesaggi la cui conseguenza è la perdita di biodiversità. Noi stiamo distruggendo l’ambiente per ingrassare gli animali, che teniamo chiusi in gabbie di dimensioni pari a un foglio A4. È assurdo. Per non parlare delle grandi quantità di medicinali con cui nutriamo gli animali e i pesticidi con cui infestiamo i campi. Il mio appello a Regione Lombardia è quello di iniziare da oggi a cambiare registro, incominciare ad abbandonare allevamenti e coltivazioni intensive se vogliamo dare un futuro a chi verrà dopo di noi. Noi stiamo camminando in modo scorretto su questo pianeta. Non si cambia dall’oggi al domani, ma dobbiamo invertire la rotta. Purtroppo, la Giunta e la maggioranza di centrodestra che la sostiene non hanno voluto ascoltare».