VENEZIA, 5 settembre 2022-In corso in questi giorni a Venezia, “Cinema Galleggiante – Acque sconosciute”, appuntamento culturale che “fluttua” sulle acque della laguna fino al 10 settembre 2022 (progetto di Edoardo Aruta e Paolo Rosso presentato da Microclima in collaborazione con tante Istituzioni veneziane) oltre a un’ambientazione assolutamente singolare, nelle acque retrostanti l’isola della Giudecca – con il pubblico invitato ad assistere alla programmazione dalle proprie imbarcazioni oppure su una piattaforma galleggiante – offre continue sorprendenti proposte.
Tanto più quest’anno, laddove cortometraggi e lungometraggi, performance musicali e azioni teatrali si connotano per la dimensione surreale, le visioni oniriche e allucinatorie: temi che annodano i fili di questa edizione.
In questo contesto, sarà particolarmente sorprendete, l’emozionante documentario presentato il 7 settembre dalla Fondazione Giancarlo Ligabue che, per il secondo anno, collabora all’originale rassegna: un cortometraggio prodotto nel 1990 da Giancarlo Ligabue con il Centro Studi e Ricerche da lui fondato – l’incontro con l’ultimo erede della cultura rituale maya – girato in occasione di una delle numerose e impegnative spedizioni scientifiche (circa 130) condotte o promosse nel corso di oltre 40 anni dall’imprenditore, appassionato studioso e paleontoogo veneziano,.
La pellicola, che fonde storia, culto e affascinanti magici rituali, è parte infatti del grande patrimonio filmico realizzato nelle diverse parti del mondo dal Centro Studi: 70 documentari scientifici che hanno contribuito a fare la storia dell’archeologia e della paleontologia, materiale documentale assolutamente unico e irriproducibile, che la Fondazione Giancarlo Ligabue – istituita nel 2016 da Inti Ligabue – ha in questi anni digitalizzato, in parte restaurato e valorizzato con il fine di rendere questi materiali sempre più fruibili, laddove la divulgazione è uno dei tanti impegni cardine della Fondazione.