Irene Roncoroni eletta nuova Segretaria Generale della Fai Cisl dei Laghi

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Da sinistra Emanuela Cetrangolo, Onofrio Rota, Irene Roncoroni, Attilio Salvalaggio

COMO, 20 settembre 2022 – Si è riunito ieri a Lomazzo (Como) il Direttivo della Fai-Cisl dei Laghi, federazione agroalimentare ambientale delle province di Como e Varese, che ha eletto all’unanimità alla guida Irene Roncoroni. Trentacinquenne, in Cisl da dodici anni e in Fai da sette, la nuova Segretaria Generale succede a Vincenzo Nisi, che ha maturato i requisiti pensionistici dopo aver guidato l’organizzazione per cinque anni e dopo una lunga esperienza nella Fai-Cisl di Lecco-Monza-Brianza. Al fianco di Roncoroni sono stati eletti in segreteria Emanuela Cetrangolo e Attilio Salvalaggio.

“Svolgerò questo incarico, insieme alla segreteria, mettendomi a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro comparto, che dopo aver garantito con sacrificio la continuità alimentare durante la pandemia, oracstanno vivendo una nuova stagione di incertezza”, ha detto Roncoroni, riferendosi allaccrisi ucraina e alle dinamiche speculative che stanno colpendoccil comparto industriale alimentare e quello agricolo. “Il rincaro dei costi energetici, di alcune materie prime e dicdiversi materiali per il packaging – ha aggiunto la sindacalista – preoccupano imprese e lavoratori, dovremo essere in prima linea per dare a tutti le giuste tutele individuali e collettive, a cominciare da coloro che nel mercato del lavoro sono più fragili, con gli strumenti che abbiamo a disposizione: la contrattazione, la bilateralità, il nostro sistema dei servizi, e soprattutto con la partecipazione e la rappresentanza dei nostri delegati che ogni giorno svolgono un ruolo fondamentale nei luoghi di lavoro”.

Delegati omaggiati anche dal Segretario uscente Nisi, che ha sottolineato tra l’altro le sfide della contrattazione di secondo livello ecdei cambiamenti climatici: “L’agricoltura lombarda – ha detto – sta registrando una riduzione del 30% per foraggi e grano, e questo è legato, molto più che alla guerra, all’incapacità di salvaguardare le risorse idriche e tutelare il territorio, con ripercussioni negative anche sul lavoro”.

Oltre a delegati, operatori e dirigenti sindacali, hanno partecipato ai lavori i segretari generali della Cisl Lombardia Ugo Duci, della Cisl dei Laghi Daniele Magon e della Fai-Cisl Lombardia Daniele Cavalleri. L’incontro si è concluso con l’intervento del Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota: “Auguri di buon lavoro a Irene e a tutta la squadra, e un grande ringraziamento a Vincenzo per il lavoro svolto in questi anni con passionece spirito di condivisione. In pochi anni abbiamo rinnovato quasi il 60% del nostro gruppo dirigente, ed è un orgoglio riscontrare una maggiore presenza di giovani e donne che interpretano con coerenza e competenza i nostri valori di solidarietà, partecipazione, centralità della persona”. Tra i temi ricordati dal leader della Fai-Cisl, le politiche migratorie e le lacune del mercato del lavoro. “Serve una gestione più inclusiva, non possiamo avere da un lato gli esclusi ed emarginati e dall’altro una mancanza cronica di manodopera in agricoltura e in tanti altri comparti, dobbiamo tutti contribuire a qualificare il lavoro e valorizzare il capitale umano”.

Ricordando le vittime dell’alluvione nelle Marche, Rota ha anche sottolineato le proposte del sindacato per valorizzare le “tute verdi”, i lavoratori dell’agroalimentare, della forestazione e dei consorzi di bonifica: “Investire sul lavoro significa fare prevenzione e costa molto meno di quanto spendiamo per correre ai ripari davanti al dissesto idrogeologico, e per farlo dobbiamo costruire invasi, installare pannelli fotovoltaici galleggianti senza consumare altro prezioso suolo agricolo, e poi valorizzare la bilateralità per migliorare il mercato del lavoro, per formare i lavoratori nell’utilizzo delle nuove tecnologie, programmare un uso produttivo e rigenerativo dei boschi, e infine gestire in modo partecipato e lungimirante gli 880 milioni previsti dal Pnrr per le infrastrutture irrigue, evitando che le risorse vadano sprecate a causa di burocrazia e cattiva politica”.