VARESE, 26 settembre 2022- di GIANNI BERALDO-
Se il risultato delle elezioni non dà adito a dubbi con Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni che sbanca in quasi tutte le regioni, altrettanto chiaro è il record storico di assenteismo (fenomeno non solo italico).
Altra dato importante é come la narrazione dei partiti cosidetti ‘antistema’, non abbia prodotto quel risultato elettorale utile a portare in parlamento qualche rappresentante.
Tra loro la sconfitta più bruciante e in qualche modo inattesa, quella di Italexit partito fondato dal politico e giornalista varesino Gianluigi Paragone fermo al 2% ben lontano dalla soglia di sbarramento del 3%.
Paragone che in conferenza stampa dichiara <<Non credo sia un bene per la democrazia un’affluenza così bassa. C’è un Paese preoccupato che non trova nella proposta politica né una risposta né una spinta per andare al voto>>.
Sarà ma intanto le sue proposte politiche contro il frutto della campagna restrizioni covid, contro le ‘imposizioni’ economiche emanate dall’Unione Europea e altro ancora che sia solo ‘antisisytema” appunto. non ha pagato. E forse la gente è pure stanca di andare solo ‘contro’ e senza proposte concrete per affrontare seriamente determinate questioni.
In tal senso Paragone e Italexit non è solo.
Seppur con programma diamentralmente opposti o diversi, tra i partiti antistema rileviamo
il fallimento di Unione Popolare con Luigi De Magistris (che ottiene l’1.5%).
Oppure Italia Sovrana e Popolare del leader Marco Rizzo che arriva a malapena all’1%.
Insomma uno scenario politico che parla da sè, che vede fuorigioco piccoli pariti con programmi inapplicabili mentre prevale la pseudo politica della concretezza (almeno secondo le proposte del Centrodestra), senza seguire troppo o per nulla quei dettami politici-economici ‘imposti’ dall’Europa che invece alla gran parte di chi si è recato alle urne non sono piaciuti premiando una politica dalla visione diversa. Almeno in Italia.