Zanolla (Spi Cgil Lombardia): “Continueremo a presentare proposte anche a questo Governo”

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MILANO, 29 settembre 2022 – “SPI CGIL Lombardia rappresenta 420.000 pensionati lombardi.  Non siamo rimasti indifferenti a questa contesa elettorale e non siamo nemmeno indifferenti al risultato che ne è emerso perché abbiamo a cuore l’interesse delle persone oggi anziane e dei pensionati di domani” afferma Valerio Zanolla, Segretario Generale dello SPI CGIL Lombardia. “Sono molte le proposte che abbiamo presentato ai vari governi che in questi ultimi anni si sono succeduti. Per questo all’indomani della conclusione di questa complicata tornata elettorale al governo che otterrà la fiducia dalle camere riproporremo gli stessi temi che da tempo abbiamo presentato.

Innanzitutto” – continua Zanolla – la legge sulla non autosufficienza che è già stata depositata e che rientra negli obbiettivi del PNRR, una legge che aiuti le famiglie che se ne prendono cura. Chiediamo che si rafforzi la sanità pubblica e quella del territorio. La sanità privata ha dimostrato di fronte alla pandemia di non essere in grado di rispondere ai bisogni delle persone anziane e alla cittadinanza e troppe volte ha anteposto l’interesse economico alla salute dei cittadini. Chiediamo anche che si riducano le liste di attesa. Chiediamo che ai giovani sia data una sicurezza sociale maggiore, meno lavoro precario e un futuro anche pensionistico migliore di quello che oggi si prospetta loro.

Chiediamo che si mantengano e si allarghino i diritti civili e non che si smantellino. Anche sul piano fiscale riteniamo che se si vuol far funzionare il sistema dei servizi, con l’introduzione della Flat Tax verranno a mancare le risorse necessarie, mentre invece noi pensiamo sia opportuno ridurre le aliquote fiscali alle fasce più deboli.  Si tratta poi di difendere il valore delle pensioni che l’attuale inflazione sta impoverendo.”

A gennaio vigileremo affinché questo avvenga e non accetteremo di vedere che si mettano contro le persone, giovani contro anziani, pensionati con la minima contro chi ha un reddito pensionistico determinato da una vita lavorativa laboriosa. Al nuovo governo chiediamo di ascoltare il lavoro, di difendere i redditi da lavoro e da pensione, di fermare la precarietà di combattere le morti sul lavoro. Insomma, chiediamo che non si pensi solamente all’1% della popolazione ma al rimanente 99%” conclude il segretario.