Covid, impennata di casi in Canton Ticino. In aumento ricoveri e contagi in maggioranza persone anziane

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LUGANO, 13 ottobre 2022-Giorgio Merlani fatica a spiegarsi l’impennata dei ricoveri per Covid-19 in Ticino. Nell’ultima settimana non ci sono stati decessi causati dalla malattia, ma i casi sono passati da poco meno di duemila a poco più di tremila e soprattutto le persone in ospedale sono nuovamente raddoppiate, da 80 a 161. Anche quelle in terapia intensiva, ora sei, nonostante l’alta percentuale di popolazione immunizzata.

Le varianti attuali sono meno virulente, il coronavirus è meno aggressivo e il rischio di un decorso grave è più basso, aveva detto una settimana fa il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. Merlani conferma, precisando che siamo soprattutto “noi a essere diventati più forti” entrando in contatto con diverse forme del virus e con i vaccini. È però anche vero che i dati oggi “non sono molto incoraggianti”.

Merlani sottolinea comunque che rispetto al passato “la degenza media è molto più corta”. In larga misura si tratta di “persone anziane già indebolite per altri motivi” e alcune “erano ricoverate per altre cause e sono rimaste infettate in ospedale”. Se una volta i ricoveri avvenivano “al 99% per il Covid” oggi con una circolazione della malattia così importante non di rado sono pazienti “con il Covid”: entrati per altri motivi, è poi emerso che erano anche infettati dal virus.

Con la mascherina nelle strutture ospedaliere e sociosanitarie

Il medico cantonale non prevede comunque l’introduzione di misure per l’insieme della popolazione, ma “forse un invito più pressante all’uso della mascherina”. È soprattutto laddove ci sono persone particolarmente fragili che i casi vanno evitati e quindi “non limiteremo le visite ma l’obbligo di adesione alla mascherina nelle strutture pubbliche ospedaliere e sociosanitarie come le case per anziani sarà di nuovo al 100%”.

Merlani non si dice preoccupato di un possibile ritorno all’impatto della pandemia come lo abbiamo conosciuto in passato, “in termini di morti o intasamento delle terapia intensive”. Tuttavia, “il virus continua a circolare e si trasmette in una maniera mai vista prima, per cui dobbiamo imparare a stare tranquilli nelle fasi in cui è tranquillo e, quando accelera, a mettere in atto delle misure che permettano di evitare 160 inutili ospedalizzazioni, sofferenze e ogni tanto anche qualche morto”. E appena ve ne è la possibilità, bisogna “accedere al vaccino. (rsi.ch)