Intervista a Pierfrancesco Majorino, candidato Presidente di Regione Lombardia per il centrosinistra: ”A testa alta per cambiare la Lombardia”

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Pierfrancesco Majorino

VARESE, 29 novembre 2022-di GIANNI BERALDO-

I tempi sono brevissimi per organizzare una campagna elettorale efficace e propedeutica al raggiungimento di un risultato elettorale importante.

In alcuni casi addirittura un risultato storico. Come potrebbe essere quello di Pierfrancesco Majorino, 49 anni, candidato alla presidenza di regione Lombardia per la coalizione del centrosinistra, che non ha certamente perso tempo iniziando fin da subito a girare tra cittá e valli della Lombardia parlando con e tra la gente, sfidando il centrodestra che governa in Lombardia da ben ventotto anni.

D’altronde Majorino, ex assessore al Comune di Milano (nelle giunte Pisapia e Sala) e attuale europarlamentare  del Partito Democratico (partito dove siede pure nel Direttivo Nazionale), nella sua lunga carriera politica iniziata giovanissimo nel 1998, di battaglie politiche ne ha affrontate parecchie, distinguendosi per le sue capacitá ed efficacia nel metter in pratica temi prima dibattuti politicamente poi concretizzandoli dall’alto della sua nota pragmaticitá.

Una sfida importante questa per Majorino e tutto il centrosinistra che lui stesso ha spiegato in questa intervista.

Lei sostiene che questa destra si può battere: quali sono i temi programmatici fondamentali utili a convincere gli elettori – soprattutto gli indecisi o quelli che precedentemente hanno votato Fontana?

Io credo che dopo 28 anni  abbiamo bisogno di un grande cambiamento.  La Regione ha

Majorino con Beppe Sala

bisogno di aria fresca, nuova. E si deve partire dalla ricostruzione del sistema sanitario, che costringe  tanti a pagare per abbattere i tempi di attesa, dalla ricostruzione della medicina territoriale, senza dimenticare il sostegno a imprese e famiglie e politiche per lo sviluppo sostenibile . Insomma la Lombardia deve voltare pagina e su questi ambiti credo di essere più credibile rispetto ai due candidati del centrodestra

Nel frattempo, dati i tempi ristretti, lei ha iniziato sin da subito la campagna elettorale: quali le prime sensazioni?

Molto, molto positive. Sento crescere energia e entusiasmo. Fino a qualche giorno fa -sono candidato da soli nove giorni -non era così. Ora ci siamo e possiamo essere la vera sorpresa della campagna elettorale

Parlando di Lombardia, spesso si dice che per vincere bisogna convincere gli elettori residenti nelle valli e piccole città, situazione che di fatto negli anni ha sempre sfruttato molto bene il centrodestra, in particolare la Lega: ha qualche antidoto politico utile a ribaltare questo trend?

Sono totalmente d’accordo con questa affermazione. Non starò certo solo nelle grandi città. E la sfida alla destra la lancerò proprio nei territori più lontani, distanti e spesso dimenticati. Quei posti dove il trasporto pubblico funziona male o non c’è il medico di base

Pare vi sia una sorta apertura da parte del M5S per una possibile alleanza in Lombardia. Lei pensa vi possa davvero essere una certa unità d’intenti?

Sui 5 Stelle ribadisco quanto ho sostenuto sin dall’inizio. Non rincorro e non demonizzo. Se il confronto di idee che loro propongono porta a estendere la nostra alleanza meglio. Ma deve essere un confronto vero. E basato su alcune linee precise. Su mobilità, infrastrutture, ambiente e lavoro la pensiamo allo stesso modo? Bene. Altrimenti noi andiamo comunque avanti con decisione

Mai come per queste elezioni regionali si presenta un centrosinistra compatto, merito certamente della sua candidatura e della sua storia politica, che l’ha sempre contraddistinto su temi di carattere sociale, trasporti o sanità – note dolenti che hanno caratterizzato negli ultimi tre decenni le varie giunte di centrodestra. Insomma, puntando su di Lei il PD e tutta la coalizione di centrosinistra ha fatto una scelta importante che non lascia spazio a equivoci, ossia un politico di sinistra vera come da tempo chiedeva la stessa base del PD che ora si attende una mezza rivoluzione politica in Regione rispetto al passato. Una bella sfida, ma anche una grande responsabilità, direi.

Sono consapevole di questa responsabilità che mi sono assunto e sono allo stesso tempo orgoglioso del lavoraccio che in pochissimi giorni abbiamo realizzato. Devo aggiungere che tutto questo non mi basta. Le elezioni regionali noi le vogliamo vincere, non mi accontento di dire che siamo più compatti di prima.

L’ha sorpresa la candidatura di Letizia Moratti e la sua rottura con Fontana? E pensa che questa situazione potrebbe avvantaggiare la sua coalizione rispetto a quella di centrodestra?

Majorino con Pisapia

Non mi ha sorpreso perché è la conferma di un centrodestra in grande difficoltà. Ho visto che Letizia Moratti ha formato una lista che guarda tutta a destra. È coerente con sé stessa. Detto ciò io mi rivolgo anche a chi ha votato Fontana e dico loro: proviamo insieme a cambiare la Lombardia.

Quanto è importante per questa candidatura la sua esperienza politica maturata prima come assessore nel Comune di Milano e ora come europarlamentare?

E’  essenziale. Con grande umiltà dico che ho ben presente due grandi necessità. L’azione concreta locale sul territorio e uno sguardo globale.

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha parlato molto bene di Lei e delle sue notevoli capacità politiche, ma non solo, dimostrate sul campo: è una bella soddisfazione.

Si, è vero. Con Beppe Sala abbiamo un rapporto forte, sincero e leale. Ovviamente le sue parole mi fanno un grande piacere. E credo molto sulla relazione e la funzione strategica dei sindaci attivi in tutti i comuni lombardi

Sabato 3 dicembre ore 11 appuntamento al teatro Elfo Puccini di Milano: che accadrà in quell’occasione?

Sarà un modo per dire eccoci, siamo qui a testa alta per cambiare la Lombardia. Ma l’anticipo lo farò a Varese il giorno prima (venerdí 2 novembre alle 20.45, presso il teatro Santuccio, ndr). Ho molta stima per il sindaco Galimberti.

Importante anche il suo attuale ruolo all’interno del  Parlamento Europeo e nelle commissioni di cui è parte.

L’esperienza più  bella che ho sinora fatto è quella legata al lavoro della commissione

I candidati in corsa per la presidenza della Regione: Fontana, Moratti e Majorino

speciale sui temi della lotta alle interferenze e alla disinformazione, di cui sono  il coordinatore del mio gruppo politico europeo. Un tema enorme.

E ho inoltre imparato molto pure attraverso la relazione maturata con diverse esperienze del terzo settore europeo, rispetto a come affrontare in diverse città i temi concretissimi del diritto alla casa e della lotta alle povertà.

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