VARESE, 30 novembre 2022-Si è svolto presso la Cooperativa di Biumo e Belforte il congresso del Sunia-Cgil di Varese. Dopo un confronto sui temi principali al centro delle iniziative del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, si è svolta l’elezione del Segretario generale: è stato confermato all’unanimità Flavio Azzena, che guiderà ancora il Sunia per i prossimi quattro anni. Al congresso sono intervenuti il Segretario Generale Sunia Lombardia, Pierluigi Albetti, e il Segretario Generale Cgil Varese, Stefania Filetti.
Ampia e ricca la relazione tenuta da Azzena. Iniziando dalla concomitanza del XIII congresso SUNIA con i 50 anni dell’assemblea costituente che l’8 e 9 dicembre 1972 , ha dato vita all’attuale SUNIA, unendo l’UNIA ( Unione Nazionale inquilini e Assegnatari), l’APICEP ( Associazione provinciale inquilini di case economiche e popolari) di Milano, il Comitato Nazionale Assegnatari ex Ina Casa e Gescal con sede a Roma.
Flavio Azzena ha spiegato l’importanza dei 136 accordi territoriali sottoscritti tra le
In provincia di Varese è allarmante – ha dichiarato il Segretario Generale Sunia Varese – la situazione degli sfratti, una vera spada di Damocle che continua a minacciare cittadini e famiglie, soprattutto quelle che versano nelle condizioni di maggior disagio economico e sociale. Il problema della morosità incolpevole che esisteva anche prima del Covid, ma che dopo la pandemia si è fatto ancor più drammatico, aggravandosi a causa della crisi energetica e dell’incontrollato aumento delle bollette che hanno portato il costo dell’abitare, canone più spese condominiali al 60/70% del reddito delle famiglie.
Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, “ERP” la nuova legge regionale 16 del 2016, una legge ideologica ed iniqua, cambiando il paradigma di alloggi sociali in servizio abitativo pubblico “SAP” , i nuovi regolamenti per i subentri, per le assegnazione degli alloggi, che hanno creato molteplici incongruenze, che per essere oggi applicabili ed efficaci hanno dovuto essere modificati più volte, riducendo i bandi di assegnazione, aumentando le attese per i tempi di assegnazione chiavi in mano degli alloggi, facendo gravare sui comuni il disagio sociale creato dagli sfratti, venendo meno al loro ruolo di salvaguardia sociale.