VARESE, 5 dicembre 2022-Ha più di 50 anni, ma non li dimostra. Il presepe vivente di Bizzozero, nato oltre mezzo secolo fa, ed oggi portato avanti dalla Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi – di cui la storica parrocchia di Bizzozero è divenuta parte -, con la collaborazione di Radio Missione Francescana ed il partenariato del Comune di Varese, ha saputo infatti rinnovarsi a cambiare pelle più volte, per adeguarsi alle nuove esigenze della comunicazione ed ai mutati gusti del pubblico, ed arrivare all’edizione di quest’anno – quella che andrà in scena il pomeriggio di domenica prossima nell’oratorio e nella piazza di Bizzozero -, che sarà l’edizione più interattiva di sempre.
Un’edizione articolata su due distinti momenti: il primo (dalle 15.30 alle 17.00) con la visita al villaggio di Betlemme, ricostruito per l’occasione nel cortile dell’oratorio parrocchiale, e nell’adiacente piazza S. Evasio (una delle più affascinanti di Varese, sebbene poco conosciuta da molti varesini), in cui i visitatori potranno muoversi liberamente, osservando le attività svolte nelle diverse botteghe e nei diversi ambienti ricostruiti per l’occasione, ma anche interagire con i figuranti, quali il falegname, la canestraia, il panettiere, l’oste, la cuoca, la pellaia, il fattore, ma anche assistere ad una lezione scolastica, visitare un’abitazione o l’accampamento romano e le aree giochi in formato 2000 anni fa. Un momento in cui un’attenzione particolare è stata riservata ai bambini, che seguendo il percorso proposto potranno realizzare a tappe un piccolo manufatto artigianale e completare una tessera loro riservata. Dalle 17.00 alle 18.00 circa, sarà invece proposto il secondo momento, con la rappresentazione teatrale più “tradizionale”, che avrà come sfondo i diversi ambienti visitati in precedenza dal pubblico.
Un impegno non da poco, che vede coinvolte a vario titolo una settantina di persone, tra cui anche i bambini dell’iniziazione cristiana.
Presepio vivente a Bizzozero, una tradizione lunga 50 anni
Tante dunque le novità, ma invariate le motivazioni di oggi rispetto a quelle che spinsero il compianto don Luigi Giudici ad introdurre questa tradizione a metà degli anni ’50 del secolo scorso: creare comunità tra i tanti volontari, offrire alla cittadinanza un momento di aggregazione, e ricordare le vere ragioni della festa del Natale.
Anche per questo l’accesso all’iniziativa è libero e gratuito, come pure la possibilità di parcheggio sul campo di calcio alle spalle dell’oratorio (accesso da piazza S. Evasio); per chi vuole invece è possibile contribuire alla raccolta straordinaria di beni alimentari e di prima necessità, che saranno destinati alla Caritas parrocchiale per offrire sostegno alle famiglie del territorio in difficoltà.