LUINO, 11 gennaio 2023-Il primo grosso movimento franoso è stato avvertito a pochi passi dalla diga che sovrasta la Tresa, a Luino, nella notte tra il 3 ed il 4 gennaio. Un boato, la corsa fuori dal palazzo dei condomini nel civico 93 C della frazione di Creva per capire in mezzo a nuvole di polvere se anche stavolta la montagna li aveva graziati. Nessuno ferito.
Già, perché qui è da oltre 30 anni che si susseguono crolli più o meno importanti, l’ultimo nell’aprile 2022 che portò il Comune di Luino ad intervenire pulendo una sorta di vallo, di serbatoio con reti paramassi (vedi video), utile a fermare eventuali grossi macigni che rotolano. All’inizio degli anni ’90 una grossa pietra entrò nel tinello di una famiglia, da lì si opto per questa opera ingegneristica che funziona se questo vallo non è pieno. Diversamente i sassi accumulatisi fanno l’effetto trampolino per altri che scendono e che sono grandi quando automobili o furgoncini, talvolta.
Tutto ciò ha portato l’Esecutivo di Luino, dopo un summit con la Prefettura di Varese, a sfollare ieri, martedì 10 gennaio, anche una seconda palazzina con altre 11 unità familiari. Il sindaco Enrico Bianchi deve gestire una situazione davvero complessa – ha trovato il sostegno degli enti regionali e provinciali – per studiare la maniera di intervenire definitivamente per fare tornare a casa una sessantina di persone in tutto; taluni sono frontalieri ed hanno mutui accesi proprio per pagare questi appartamenti in un’area dove negli anni ’70 non esistevano probabilmente particolari vincoli legali per costruirvi sotto. Questo è un altro fatto da appurare. La complessità oggi risiede anche nella legislazione italiana che lega le mani all’ente pubblico per intervenire su terreni o proprietà private: la montagna e le palazzine, infatti, non sono in capo al demanio o alla pubblica amministrazione.
L’urgenza ora, mentre il Comune cerca soluzioni tecniche con la Regione Lombardia, è “accasare” queste persone e da qui è partito l’appello dell’amministratore di condominio a tutti coloro che hanno case sfitte o libere ma ammobiliate, per poterle affittare ai condomini di Creva per qualche mese. Venerdì a Varese giungerà il capo del Dipartimento italiano di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, verosimilmente potrebbe recarsi anche sul posto con i tecnici che da giorni non tolgono gli occhi dalla montagna che trema. (fonte rsi.ch)