Intervista a Ismaela attivista di Ultima Generazione: “Continueremo a compiere blitz finchè la politica non ascolta le nostre richieste”

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Il Van Gogh imbrattato con minestrone. Ismaela è la prima da sinistra

VARESE, 25 gennaio 2023- di GIANNI BERALDO-

Fanno parlare, discutere, riflettere le azioni messe in campo dal movimento Ultima Generazione, movimento di disobbedienza civile composto da persone di ogni età (prevalentemente giovani) preoccupati per la sopravvivenza dell’umanità, messa in crisi da illogiche decisioni politiche ed economiche messe in atto dai vari Paesi in tutto il mondo, devastando l’ambiente e i delicati equilibri naturali dando il via a una negativa escalation senza ritorno.

Ultima Generazione negli ultimi mesi ha compiuto Azioni eclatanti come lanciare vernice lavabile sulla facciata del Senato (per colpire uno dei simboli della politica italiana),

Il palazzo del Senato appena imbrattato

oppure vernice lavabile su opere preziose esposte nei musei o statue come la famosa opera di Cattelan ‘Il dito’ in piazza Affari a Milano (altro luogo simbolo del ‘potere’ economico). O, ancora, bloccare il traffico su arterie mai scelte a caso.

Per capire i motivi e il senso di queste clamorose azioni di protesta, abbiamo intervistato Ismaela attivista di Ultima Generazione residente Bassano del Grappa, laureata in Scienze Ambientali e iscritta alla magistrale in Tecnologie Ambientali.

Ismaela tra l’altro è tra le attiviste che hanno partecipato, lo scorso 4 novembre, al blitz ecologista lanciando una zuppa di verdure contro la teca in vetro dove si trovava il quadro di Van Gogh “Il seminatore” in mostra a palazzo Bonaparte.

INTERVISTA-

Molte persone, anche quelle che vi sostengono idealmente, sono piuttosto critiche sulla vostra forma di protesta, di disobbedienza civile. Soprattutto quella di lanciare vernice o zuppe su opere d’arte di inestimabile valore esposte nei musei o statue in alcune città. Così come bloccare il traffico su importanti strade di comunicazione. Come rispondete a queste critiche?

Rispondo che non ci sarà più arte in un mondo in cui non c’è vita. Quindi se vogliamo continuare a godere di queste opere d’arte dobbiamo lottare per la vita sulla terra. Qui non si sta parlando di salvaguardare l’ambiente ma quella di salvaguardare la vita stessa delle persone. Se non abbiamo più acqua e cibo tutto diventa superfluo.

Metodo di protesta e modo di attirare l’attenzione giustificabile quindi?

I nostri metodi sono relativamente studiati, nel senso che lanciare una minestra su di una teca di vetro, alla fine non è un vero danno. Azione tra l’altro messa in pratica proprio dalla sottoscritta, insieme ai miei compagni, lanciando minestra sul ‘Seminatore’’ di Van Gogh esposto a Roma.

Quindi tutto calcolato

Diciamo che non siamo criminali o vandali, siamo cittadine e cittadini preoccupati per il futuro dell’ambiente, della Terra.

Come decidete gli obiettivi e le azioni da compiere?

Ognuno può avere delle idee da mettere in pratica ma non è detto che poi si realizzino. Poi chi propone effettua l’azione non prima di essersi organizzato con altri e i ruoli da assumere durante la stessa azione. Durante il blocco del traffico la gente dicesse di protestare con il Governo, allora abbiamo pensato di colpire la politica imbrattando un luogo simbolo come la facciata del Senato. Quindi le idee possono arrivare pure dai suggerimenti delle persone che incontriamo durante le nostre proteste. Per ovvi motivi non abbiamo sedi fisiche ma siamo raggiungibili tramite il nostro sito nel quale si possono trovare tutte le informazioni così come i contatti. Noi non ci nascondiamo e ci mettiamo la faccia senza paura. D’altronde tutte le nostre azioni vengono compiute in pieno giorno e tra la folla. Siamo tutte persone normali ognuna con la propria professione e di tutte le età, preoccupate per quello che sta accadendo e vogliono contribuire mettendosi a disposizione. Insomma stiamo facendo la cosa giusta e certamente non ci vergogniamo di quello che compiamo, anzi.

Il vostro principale obiettivo quale sarebbe?

L’obiettivo principale è quello di attirare l’attenzione in modo tale che un numero sempre maggiore di persone possano risvegliare la loro coscienza su certi temi ecologisti. Quando mettiamo in atto certe azioni sappiamo che la gente rimane un po’ sconvolta domandosi perché è successo? Quello che facciamo è proporzionale alla gravità della situazione. Ad esempio non ci divertiamo a bloccare il traffico, le strade, ma la situazione è talmente grave che dobbiamo agire di conseguenza attirando l’attenzione nel più breve tempo possibile compiendo azioni forti.

Immagino abbiate degli avvocati che possano tutelarvi una volta compiute le vostre azioni che portano a conseguenze inevitabili come sanzioni o denunce.

In effetti vi sono diversi avvocati che ci seguono, proprio recentemente ve ne sono stati altri che hanno offerto il loro supporto legale. Ogni azione costa: dal materiale, al vitto e alloggio di chi deve compere le azioni provenendo da tutta Italia, alle copertura spese per varie denunce, per questo abbiamo la necessità di reperire fondi attraverso donazioni (sul sito di Ultima Generazione vi è una voce specifica, ndr)

Ultima Generazione è un movimento che esiste solo in Italia o anche in altri Paesi?

In realtà Ultima Generazione fa parte di una rete internazionale chiamata A22 comprendente diversi Paesi soprattutto dell’Unione Europea. La prima grande campagna è partita dall’Inghilterra, seguita da Francia, Germania, Svezia e Svizzera.

E siete in contatto con questi movimenti?

Certamente, vi è coordinazione tra tutti i Paesi. Recentemente abbiamo svolto un’azione congiunta con Ultima Generazione francese, un blocco del traffico sul confine del traforo del Monte Bianco ovviamente ognuno dalla sua parte del confine. Ricordo bene quell’azione

Il ‘Dito’ di Cattelan imbrattato di vernice arancione lavabile

anche perché noi della parte italiana eravamo immersi in una bufera di neve dall’altra parte invece c’era il sole! Tra l’altro la polizia francese è anche più repressiva che in Italia.

Parliamo di fermi effettuati dalle forse dell’ordine dopo ogni vostra azione: cosa accade poi in questura, cosa vi dicono gli agenti di polizia o carabinieri?

Dipende. Vi sono poliziotti di tutti i tipi. Da quello che capisce la tua forma di protesta e sta dalla tua parte seppur in modo ovviamente non così evidente per motivi professionali, altri invece che ti trattano male e sono inviperiti per quello che hai fatto come accaduto a noi dopo l’azione di Roma.

Per l’imbrattamento del Senato non devono averla presa bene immagino…

Lì abbiamo toccato un nervo scoperto. Un arresto per direttissima comunque ingiustificato quello nei confronti dei tra attivisti visto che non è stato danneggiato nulla. E’ stato un abuso di potere dove la politica ha fatto la sua parte.

Colpendo il Senato immagino abbiate voluto dare dato un segnale importante alla politica e la sua indifferenza nei confronti dei temi per i quali state lottando

Quello che mi fa parecchio arrabbiare è che la politica non ha detto “ok, ci stanno chiedendo qualcosa per affrontare questa emergenza quindi attiviamoci”. Invece si sono concentrati solo sul gesto, come dire la tua casa brucia e tu ti lamenti perché la cucina è sporca. E’ assurdo ad esempio che utilizzino soldi pubblici per fare investimenti sul fossile inutile in termini energetici e dannosissimo per l’ambiente.

A questo punto immagino servano altre azioni per fare smuovere la politica e chi la rappresenta

Continueremo a fare azioni finché non ascolteranno le nostre richieste. E saremo sempre di più.

direttore@varese7press.it