Carlo Calenda a Varese per elezioni regionali: “La politica si sta anestetizzando. Qui uno che spara idiozie come Salvini ha preso il 50% dei consensi: come avete fatto?”

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Foto di gruppo candidati provinciali con Calenda

VARESE, 27 gennaio 2023- di GIANNI BERALDO-

Non è durato molto il comizio di Carlo Calenda ospite nel tardo pomeriggio di oggi a al teatro Santuccio di Varese dove si presentavano i candidati della lista Azione-Italia Viva per Moratti, alle prossime elezioni regionali. In effetti i protagonisti dovevano essere loro, i vari candidati seduti a semicerchio sul palco presentati a inizio incontro dal duo Maria Chiara Gadda e Gusy Versace, entrambe parlamentari di Italia Viva, poste in piedi agli angoli del palco dando al tutto un effetto di simpatico talk show politico.

In realtà la folta platea di presenti attendeva solo l’intervento di Calenda, preso da questo tour elettorale in tutta la Lombardia (dopo Varese toccava Como) accompagnato

La parlamentare Elena Bonetti

dalla parlamentare, nonché ex ministra ala Famiglia, Elena Bonetti (anch’essa di IV) che anche a Varese ha anticipato sul palco il leader di Azione, con un efficace intervento sottolineando come «votare Majorino è votare per una deriva populista, votare Fontana significa fallimento sicuro come già dimostrato, mentre scegliere Letizia Moratti significa rianimare le coscienze, responsabilità e voglia di fare. Basta con questa diatriba storica e stancante tra destra e sinistra, noi vogliamo cambiare grazie a una squadra giovane, preparata ed efficace che stia fuori da queste logiche politiche così stantie».

Sul palco tra i candidati troviamo Giuseppe Licata, coordinatore provinciale di IV e

sindaco di Lozza; l’assessore all’Ambiente del Comune di Varese Nicoletta San Martino; Marika Merani, insegnante; l’applauditissimo Gianluigi Farioli, già sindaco di Busto Arsizio; Anna Lisa Renoldi, ex vicesindaco di Saronno; Anna Agosti, assessore alla cultura e ai servizi sociali a Galliate Lombardo; l’imprenditore Giacomo Alessandro Cattaneo; il luinese Stefano Sit che si occupa di temi ambientali.

Una squadra ben equilibrata sia per i ruoli che occupano in politica e in società, sia per le competenze e voglia di fare politica senza troppi assilli ma con la giusta determinazione e convinzione che le cose anche in Lombardia possano cambiare.

E su come cambiare le cose in Lombardia, così come nel Lazio (altra regione dove si vota il 12 e 13 febbraio 2023), ha le idee molto chiare Carlo Calenda che, come suo stile, non le manda a dire a nessuno e senza mezzi termini «Non sapevo che Fontana fosse di Varese, poco importa le cose non cambiano certamente. Parlando di cose serie dico che

Carlo Calenda sul palco del Santuccio di Varese

bisogna impegnarsi di più per dare un senso alla politica e a quello che rappresenta realmente e seriamente», esordisce il senatore di Azione «Spesso eleggiamo una persona perché ci identifichiamo per cosa e come dice le cose, senza andare a fondo dei temi trattati. Mi pare che oggi la politica sia una sorta di fastidioso rumore di fondo, la trattiamo come fosse un gioco: oggi voto quello domani quell’altro partito. Basti pensare che questo modo di pensare la politica ha portato un personaggio come Salvini a raggiungere il 50% dei consenso proprio in queste zone. Uno che spara idiozie come un bambino. Ma come è potuto accadere!».

Vi è tempo pure per parlare di attualità nazionale come la questioni intercettazioni telefoniche «guardate che questo problema io lo sollevai ben prima dell’arrivo del ministro Nordio al governo. Devo dare atto però che Meloni almeno sulla questione Ucraina ha tenuto la barra dritta mantenendo ferma la sua decisione».

Calenda riflette ad alta voce sullo scoramento generale della gente nei confronti della politica «tutto crolla rapidamente, a maggior ragione noi non abbiamo fretta costruendo consenso un pó alla volta. Tornando alle elezioni regionali evidenzio come ovviamente nessun candidato è perfetto sia per la Lombardia che per il Lazio, ma altrettanto ovviamente non avrei certamente dubbi su cui votare per la presidenza».

Poi l’amara conclusione «la realtà è che politicamente ci stiamo anestetizzando e queste elezioni non interessano nessuno. A maggior ragione dobbiamo creare i presupposti perché le varie tornate elettorali vengano accorpate».

Non soddisfatti, durante la nostra intervista a Calenda abbiamo chiesto come gli elettori di Azione-IV possano percepire questa sorta di convergenza con il Governo Meloni su alcuni temi, che ogni tanto emergono nonostante Azione e Iv siano all’opposizione « non ho nessuna convergenza con Meloni, quelli che dice lei sono alcuni temi che abbiamo già sostenuti prima. Ad esempio i contenuti delle riforme di Nordio noi le sostenevamo prima della sua nomina e che dobbiamo fare ora? Non sostenerle più perché le propone Nordio? Sarebbe un modo di fare politica preconcetto e assurdo. Sia chiaro, non voteremo mai la fiducia a Meloni semmai ad alcuni provvedimenti che reputiamo giusti. Se sono giusti perché dovrei votare contro? Io lavoro per il bene del Paese e sono pagato per fare quello».

direttore@varese7press.it