VARESE, 1 febbraio 2023–Segnali di ripresa sul finire del 2022 per le piccole e medie imprese lombarde che si mostrano fiduciose per l’anno appena cominciato. È quello che emerge principalmente dall’analisi congiunturale redatta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia relativa al quarto trimestre 2022 e inizio 2023. Indagine che ha coinvolto circa 300 pmi lombarde del sistema Confapi, in gran parte del settore metalmeccanico di medie dimensioni.
Dopo un anno vissuto affrontando vari ostacoli (aumento dei prezzi delle materie prime, energia, gas e conseguenze della guerra in Ucraina) il 2022 si chiude con segnali positivi per il manifatturiero lombardo. Bene soprattutto il fatturato che aumenta per 5 aziende su 10, ampiamente stabili occupazione e investimenti, gli ordini crescono però solo per il 36% degli intervistati. Si registra un rallentamento nei costi delle materie prime e dell’energia che hanno quindi un effetto positivo sulle aziende.
Per quanto riguarda gli ordini l’Italia rappresenta il territorio con maggiori segnali di vitalità, per più della metà degli imprenditori il “fatturato nazionale” è in aumento, fuori dall’Europa si registra stabilità, ma per più di 4 intervistati su 10 la domanda sta calando anche in modo marcato.
Complessivamente il 2022 si chiude con risultati buoni nei tre principali indicatori di congiuntura: gli ordini domestici sono positivi per 6 aziende su 10, la produzione altrettanto per meno di 7 intervistati su 10, occupazione stabile per 6 su 10. Sono indicatori migliori rispetto al resto dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle e si registra una parziale revisione al rialzo delle previsioni al 2023 che rappresenta un’iniezione di fiducia per le pmi lombarde.
“Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime e i valori energetici in forte calo hanno avuto un effetto positivo sulle nostre imprese – commenta Luigi Sabadini presidente di Confapindustria Lombardia -. Questi due aspetti sono determinanti per tornare a lavorare con maggior fiducia e serenità rispetto all’anno scorso, anche se prevale un atteggiamento di forte cautela tra gli imprenditori, speriamo in particolare che i prezzi relativi all’energia continuino con questo trend e che le tensioni internazionali non tornino a farla da padrone. Possiamo riassumere la situazione affermando che nel 2022 abbiamo toccato il fondo e ora stiamo risalendo”.