MILANO, 14 marzo 2023-di GIANNI BERALDO-
Il calendario dei prossimi appuntamenti musicali va cerchiato in rosso per una data in particolare, quella del 6 aprile quando il palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, verrà calcato da molti artisti che hanno reso immortale la Cramps Records (tra cui Eugenio Finardi, Skiantos, Patrizio Fariselli, Carlo Boccadoro e altri ancora), etichetta discografica milanese che quest’anno celebra i cinquant’anni, fondata dall’imprenditore, produttore e fotografo varesino Gianni Sassi trasferitosi giovanissimo a Milano dove tutto ebbe inizio.
Ma la Cramps era ben altro rispetto alle tradizionali etichette discografiche- La Cramps rispecchiava le innovative e avanguardistiche idee del suo mentore, producendo musica che ha rivoluzionato tutto il mondo di pensare e di approcci anche ideologici.
Basti pensare agli artisti che hanno mosso i primi passi partendo proprio dagli studi di
registrazione e post produzione dell’etichetta milanese. Gente del calibro di Eugenio Finardi, Lucio ‘Violino’, Fabbri, gli Skiantos, i Kaos Rock, la punk band tutta al femminile Candeggina band ma soprattutto i mitici Area con l’inarrivabile leader Demetrio Stratos alla voce.
Sassi ha lasciato questo mondo troppo presto.
Era il 1993 ma da allora lo spirito di quel ventennio micidiale per tutta la musica e cultura italiana (dagli anni Settanta ai Novanta) in realtà non si è mai sopito. A ricordarlo oggi ci ha pensato l’amministrazione comunale di Milano con l’inaugurazione della Passeggiata Sassi all’ombra dei grattacieli nella modernissima City Life, e vicina alla via dedicata a Demetrio Stratos inaugurata nel 2017 situata sempre a City Life.
Un omaggio, quello a Sassi, fortemente voluto dagli stessi milanesi come ricorda Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, che ha svelato la targa insieme a Monica Palla, che di Sassi è stata l’assistente, segretaria e pure ideatrice di alcune campagne pubblicitarie.
Concerto e inaugurazione presentata alla stampa questa mattina nella sala cinematografica
City Life Orfeo , alla presenza di molti personaggi che hanno reso grande la Cramps Records. Tra tutti sicuramente Patrizio Fariselli, tastierista degli Area che non si aspettava una simile accoglienza e che ai nostri microfoni spiega <<Quello del 6 aprile sarà un concertone con tanti artisti. Per quello che mi riguarda posso dirti che faremo integralmente l’album ‘Arbeit macht frei’ (album di debutto degli Area, ndr), quindi tutti i 6 pezzi che lo compongono che non sono mai più stati eseguiti dal vivo addirittura dal 1973. A parte il famoso ‘Luglio, Agosto, Settembre nero’ che invece abbiamo sempre seguito in concerto, Quindi anche per me risulta veramente una cosa emotivamente forte oltre che impegnativo>>.
INTERVISTA A PATRIZIO FARISELLI
Da segnalare anche un bellissimo documentario dedicato alla storia della Cramps records, dei suoi protagonisti e ovviamente del suo fondatore, Progetto realizzato grazie alla tenacia del produttore Stefano Piantini e del regista Roberto Manfredi (che collaborano pure all’organizzazione del concerto), del quale abbiamo visto un trailer di 5 minuti ma già molto significativo. Documentario che verrà trasmesso dalla Rai (data ancora da definire) con un’anteprima proprio qui all’Orfeo (anche in questo caso non ancora stabilita la data), Poi presumibilmente vi sarà una distribuzione nazionale.
Tra i presenti anche Luca Polini (anche lui tra gli organizzatori della serata evento) che tra
le varie rinascite editoriali di qualità, ha pensato bene di riportare in vita la famosa rivista Re Nudo, che con la Cramps e Sassi ha condiviso culturalmente e politicamente quei periodi divenendo un punti di riferimento importante per tutto il movimento, organizzando addirittura un grande festival alle porte di Milano (Re Nudo Pop Festival) con quasi tutti gli artisti Cramps ma anche molti altri <<tanta gente mi chiede ancora sia delle rivista che del Festival, per questo ho deciso di ripartire almeno con la rivista. Per il Festival ci sto pensando e non è detto che si possa organizzare>>.
Sul concertone del 6 aprile (biglietti in vendita sul circuito ticket one o direttamente al
botteghino del Teatro Lirico) torna a parlare Roberto Manfredi << l’abbiamo organizzato non solo per Sassi, scoprendo che vi erano una serie di ricorrenze importanti come i cinquant’anni dell’album Pollution, di Battiato o Arbeith Maich Frei degli Area ecc,,Il concerto sarà suddiviso in due parti, il primo set dedicato completamente a ArbetithArbetith mact frei conFariselli e band. Poi gli Skiantos, Lucio Fabbri suonerà pezzi insieme a Finardi. Carlo Bocca doro suonerà un pezzo di John Rage così amato da Demetrio Stratos che portò in tour la sua sperimentazione musicale. Omaggi anche a Battiato e altro>>
Concertone che verrà presentato da Jo Squillo, anch’essa per un certo periodo nella scuderia Cramps <<un giorno ascoltò dei nostri pezzi, quelli della Candeggina Band, dicendoci di andare il giorno successivo in studio di registrazione Crampa per incidere l’album. Ovviamente non ci pensammo due volte accettando al volo. Sassi era così, un geniale istintivo decisamente all’avanguardia>>.
Dopo la presentazione all’Orfeo tutta la sala (composta anche da studenti dello Iulm) si è poi trasferita all’esterno per l’inaugurazione passeggiata Sassi, dove ad attendere vi erano pure altri grandi artisti come Omar Pedrini, Alberto Fortis e Ricky Gianco oltre ovviamente allo stesso Fariselli.
Emozionato anche Ricky Gianco che quest’anno compie 80 anni ma dimostra ancora una forma smagliante <<Questa è una bella iniziativa, Gianni Sassi lo meritava. Qui vicino poi vi è pure la via dedicata a Demetrio. A proposito (dice rivolto a me) lo sapevi che sono statio io a produrre il primo album di Demetrio Stratos come solista prima degli Area? L’album era ‘Pugni chiusi’>>. Quante storie incredibili da raccontare e avere la fortuna di raccoglierle direttamente da alcuni protagonisti è un’occasione unica.
Una bella cerimonia conclusa con una sorpresona, l’inno degli Area ‘Gioa e Rivoluzione’ cantato a squarciagola da Pedrini, Fariselli e altri giovani musicisti (anche il sottoscritto a dire la verità), come se tutto ciò fosse una sorta di ode liberatoria dei tempi che cambiano, certamente, ma con il monito che quel passato, quella musica, quei testi, non si dimenticheranno mai.
INTERVISTA A RICKY GIANCO
Chiudiamo con una confessione di Fariselli rilasciata sempre al sottoscritto <<grazie, mi avete fatto emozionare, giuro che una lacrima mi è scesa ricordando quei tempi e il mio grande amico Demetrio>>.