Addio a Renato Bertossi: la musica varesina perde un grande e generoso protagonista

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Renato Bertossi

VARESE, 17 marzo 2023-di GIANNI BERALDO-

Si é spento questa mattina Renato Bertossi, ricoverato da un paio di settimane all’ospedale di Circolo di Varese.

Logorato da una lunga malattia, un tumore diagnosticatogli tre anni fa, Bertossi ha sempre e comunque continuato a coltivare la sua grande passione: la musica jazz di cui era un grandissimo intenditore riconosciuto  aldi fuori degli stretti confini provinciali con echi nazionali e internazionali.

A lui si deve la scoperta di molti gruppi non solo di musica jazz, spesso dirottati nello studio di registrazione dell’etichetta discografica milanese Splas records, fondata negli anni ottanta insieme a Beppe Spagnoli.

Renato peró era molto altro. Una sorta di visionario che credeva nei sogni.

Anche quelli irrealizzabili. Ma anche tante le scommesse vinte, come quella di organizzare concerti di altissimo livello prendendo in affitto all’inizio del 1985 e fino al 1993, un piccolo locale di Induno Olona chiamandolo, guarda caso Splasc (senz’acca), fondando pure un mensile omonimo.

In poco tempo lo Splasc divenne la mecca della musica non solo a livello provinciale.

Dapprima solo quella jazz con artisti a volte pure di fama internazionale, poi variando il programma ospitando musicisti, cantautori e gruppi di musica, folk, blues, soul ma pure

Lozza, Malerba, Bertossi e Morandini lo scorso anno alla rassegna di Sant’Ambrogio

rock provenienti da tutto il mondo. Come ad esempio il cantante inglese Chris Farlowe, giá con gli Atomic Rooster e Coliseum cosí come cantante per alcuni dischi di Jimmy Page o autore di brani per i Rolling Stones (‘Out of Time’ ad esempio). Ma di artisti su quel piccolo palco dello Splasc in vent’anni ne sono transitati parecchi, dando spazio anche a molte band italiane e del varesotto in modo particolare.

Tutto questo reso possibile grazie alla geniale follia di Renato, che spesso ci rimetteva a livello economico ma la passione va oltre ogni situazione di buon senso.

Chiusa l’avventura Splasc, Renato ha continuato a organizzare e cercare nuovo talenti della musica jazz soprattutto. Come dimenticare le rassegne jazz a Barasso o le piú recenti a Sant’Ambrogio. Ogni serata, ogni concerto era uno spettacolo anche solo per la sua presenza e la sua incredibile verve e innata simpatia (oltre che competenza ovviamente) nel presentare ogni volta i vari protagonisti.

Insoma di aneddoti ve ne sarebbero parecchi da raccontare che riguardano Renato con il quale a livello personale ho sempre coltivato una grande amicizia.

Renato l’ho salutato l’ultima volta lunedì scorso recandomi direttamente in ospedale. Aveva il

Concerto del Distretto 51 allo Splash di Induno Olona

fiatone ma nonostante tutto riusciva ancora a disquisire di musica (tra appassionati…). In quella occasipone gli parlai della Cramps Record, etichetta discografica milanese che quest’anno compie 50 anni motivo per il quale il giorno  successivo sarei andato alla conferenza stampa di presentazione per un concertone previsto a Milano il prossimo 6 aprile, dove avrebbero ricordato pure il suo fondatore (un altro varesino) Gianni Sassi.

A quel punto il suo viso logorato dalla malattia si illuminó dicendomi «Conoscevo Sassi cosí come molti artisti della Cramps come gli Area ad esempio».

Poi qualche riflessione sulle nuova rassegna jazz a Sant’Ambrogio «mi sa che quest’anno dovranno arrangiarsi senza di me». Il tutto condito con un sofferto sorriso che la dice lunga sul personaggio.

Ecco Renato voglio ricordamelo cosí, ancora sorridente e quella sua inesauribile volontá di non mollare mai pensando ancora una volta alla musica jazz.

direttore@varese7press.it