Varese, vendeva cuccioli importati illegalmente dall’Est Europa e ridotti in pessime condizioni fisiche

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Agenti della Guardia Forestale mentre accudiscono alcuni cuccioli

VARESE, 20 marzo 2023-Importava illecitamente cuccioli di varie razze canine, tutti senza microchip e vaccinazioni.

Un mercato florido in Italia quello dei cuccioli di cane, soprattutto per razze come “Spitz”, “King Cavalier”, “Chihuahua”, “Maltese”, “Barbone nano” particolarmente richieste e molto costose.

Dopo accurate indagini messe in atto dalla Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Varese, quelli della Forestale di Arcisate e Tradate, quelli del CITES di Roma, e quelli delle stazioni di Busto Arsizio e Varese, è stato individuato e denunciato il responsabile, un commerciante titolare di due negozi, che trattava direttamente con allevatori dell’Est europeo.

Un viaggio particolarmente stressante e dannoso sotto il profilo fisico per i cuccioli, che spesso arrivavano in Italia con malattie come il ‘parvovirus’ (ricordiamo che il parvovirus canino è altamente contagioso e si trasmette da cane a cane per contatto diretto o indiretto con le loro feci. I vaccini possono prevenire questa infezione, ma la mortalità può raggiungere il 91% nei casi non trattati), così per ovviare a questa situazione il commerciante dava dei farmaci illeciti (come il “Flagyl-Metronidazolo, ritrovato in dosi abbondanti in negozio) ai cani così da rendere meno evidente al compratore il loro stato fisico precario.

Queste cose sono purtroppo molto frequenti tra chi mercifica gli animali come fossero oggetti, non è certamente una sorpresa”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Dietro la compravendita di animali, da compagnia e non, ci sono spesso storie come questa. Non c’è nessun amore per gli animali, nessuna attenzione, nessuna cura, solo uno sfruttamento spietato per ottenere il massimo profitto speculando e giocando con la vita di creature indifese. È molto comune infatti che i cuccioli arrivino in Italia già in condizioni di salute precarie, strappati troppo presto alle loro madri, senza vaccini, infetti da parvovirus e altro, senza alcun controllo sanitario.” 

redazione@varese7press.it