VARESE, 25 aprile 2023-di GIANNI BERALDO-
Un Venticinque Aprile sicuramente tra i più sentiti degli ultimi anni quello che si celebra oggi in Italia.
Festa della Liberazione che nelle ultime settimane a livello politico nazionale si è intrisa di inutili e conflittuali polemiche scevre da ogni senso logico, ma solo pregne di provocazioni fine a sé stesse.
E forse anche per questo che anche Varese, così come il resto del Paese, oggi ha
risposto in maniera importante con una partecipazione popolare come non si vedeva da molto tempo. Partecipazione numerosa fin dall’inizio della manifestazione con il corteo che ha preso il via alle 9.30 da piazza San Vittore al termine della messa dedicata.
Corteo che vedeva in testa tutti i principali rappresentanti istituzionali. Come il Presidente della Regione Attilio Fontana, che ha scelto di essere presente nella ‘sua’ Varese, rispetto alla manifestazione nazionale prevista proprio a Milano.
Sulle polemiche di questi giorni Fontana da noi pungolato ha risposto <<Io cerco di non fare mai polemiche perché credo che fare siano la dimostrazione che non si abbiano contenuti. In campagna elettorale sono stato ingiuriato e non ho mai reagito, perché alla gente interessano le cose concrete non le polemiche>>.
In prima fila ovviamente il sindaco Davide Galimberti, accompagnato dal presidente della Provincia Marco Magrini, il prefetto Salvatore Pasquariello, il consigliere regionale Raffaele Cattaneo, il Senatore Alessandro Alfieri e la Deputata Maria Chiara Gadda.
Organizzazione della giornata affidata alla sezione cittadina dell’Anpi con il suo presidente Rocco Cordì impegnato a mettere in atto un programma dalla durata settimanale, coinvolgendo scuole, associazioni e enti pubblici con un calendario fitto utile a ricordare l’importanza di questa giornata.
Corteo che ha attraversato le principali vie cittadine con step importanti, come collocazione corone di fiori all’Arco della Mera percorrendo poi Corso Matteotti fino a raggiungere Largo della Resistenza con omaggio ai partigiani varesini uccisi dai nazifascisti. Tappa conclusiva Salone Estense che non è riuscito a contenere tutti i partecipanti molti dei quali hanno ascoltato i vari interventi posizionandosi all’esterno.
Interventi aperti da Cordì che durante il corteo ci aveva ricordato che <<noi oggi festeggiamo ma vogliamo anche rinnovare l’impegno per attuare la Costituzione perchè tutti i valotoi dell’antifascimo, anche se il Presidente del Senato non lo sa, sono stati inserito nella Costituzione. Varese ha risposto bene anche frutto di un programma molto impegnativo coinvolgendo, associazioni, circoli, universitàa e altri ancora. Iniziative iniziate il 17 aprile e che continueranno>>.
Presidente dell’Anpi cittadino che sottolinea <<in questi giorni densi di polemiche noi
abbiamo sottolineato come tutti devono riflettere su quei valori di libertà. Coltivare la memoria è un impegno inderogabile e chi ancora oggi non sa utilizzare la parola antifascismo vorrei utilizzare le parole di Teresa Mattei che sottolinea come il valore più grande sia la nostra Costituzione>>.
Emozionato da questa grande partecipazione pure il Prefetto <<Sono anche emozionato perché la resistenza e liberazione hanno poi prodotto a carta costituzionale dove ci ritroviamo tutti. Valori da trasmettere alle nuove generazioni. In prefettura abbiamo organizzato diversi incontri e possiamo definirci comunità educante. Dovremmo sentirci un magistero civile. Si è parlato di un sentire europeo perché le democrazie che sono nate hanno una matrice comune e anche i valori europei sono comuni soprattutto in questo periodo con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia>>.
INTERVISTE
Interessante pure l’intervento del presidente Fontana <<Credo che quella di oggi sia innanzitutto una giornata di grande festa che tutti noi dovremmo festeggiare e ricordare nel nome di tutte quelle persone che hanno lasciato la vita per la libertà e democrazia. Una giornata che tutti insieme dobbiamo dire grazie e pensare cosa sono quei valori che sono fondamento della nostra democrazia. Varese è una città protagonista con tante persone che si sono adoperati per la libertà un esempio è quello di Calogero Marrone e il suo sacrificio. Partendo da questo ricordo e da tutte le persone che hanno perso la vita per i principi di libertà tutti insieme dobbiamo festeggiare e questa giornata di sole sembra illuminare la nostra fortuna di vivere in questa democrazia>>.
Tra gli i nterventi anche quello del debuttante presidente della Provincia Marco Magrini
<<Occasione importante e vedere questa sala così gremita mi emoziona. Per anni sono stato sindaco di piccoli Comuni quelli che hanno vissuto pagine importanti nella storia delle resistenza. Ricordiamo che ci fu la resistenza attiva con le armi ma anche quella silenziosa nei paesi e nelle città così come la resistenza di chi la attuava anche nei campi di concentramento. Non basta essere democratici per principi consolidati ma occorre essere sempre attivi e partecipi ai concetti democratici. La democrazia è una conquista che va aggiornata costantemente adeguandola ai cambiamenti della società>>.
Il sindaco Galimberti rimarca ancora una volta le parole del Presidente Sergio Mattarella che parla di unità del Paese in un momento storico importante <<MI pare che anche a Varese come nel resto del Paese l’appello del presidente Mattarella abbia risposto bene con una partecipazione davvero importante, anzi suggerisco all’Anpi di cambiare sede per interventi finali visto che oggi in Salone Estense non vi sono più posti liberi. Quello di oggi è un 25 Aprile diverso con equilibri internazionali che rischiano la pace nel mondo con scenari drammatici per tutti. Alle istituzioni si chiede di onorare chi ci ha consegnato un paese liberi, democratico, antifascista e coeso>>.
INTERVISTA A ROCCO CORDI’
Tra gli interventi più interessanti quello di una rappresentanza di studenti di IV C del Liceo Ferraris (Francesco, Francesca e Paola al violino) che hanno raccontato la loro esperienza raccolta in un diario, della visita effettuata lo scorso mese di marzo, al campo di concentramento di Mauthausen. Racconti intervallati da una loro compagna che al violino ha eseguito brani tratti dalla colonna sonora del film Schindler List.
L’intervento conclusivo è stato affidato alla docente di Storia Moderna all’Insubria di Varese,
la professoressa Katia Visconti, che ha fatto una breve sintesi dei fatti storici principali e della loro valenza nella storia del nostro Paese, azioni che hanno portato alla Liberazione. Momenti tragici che hanno visto protagonisti figure diverse e tutte ugualmente importanti. Come l’impegno delle donne nella lotta di liberazione
<< Anche nella Rsi si unirono 6000 donne, ovviamente diverse le donne partigiane desiderose di costruire una società pacificata. Le donne erano libere dagli obblighi di leva e quindi se prendevano questa decisione era per una forte determinazione e convinzione. Non giustificabile ma comprensibile la completa assenza delle donne nei primi decenni del dopoguerra nei primi
decenni dopo la guerra. Questa era ancora una società maschilista con poche libertà per le donne nonostante tutto. In quella tragica situazione le donne iniziavano la loro emancipazione non senza strascichi a livello familiare. Molte staffette rischiavano costantemente la loro vita consegnando documenti e armi e munizioni rischiando molto di più degli uomini. L’Italia fu liberata dagli alleati ma il contributo dei partigiani fu fondamentale con oltre 6000 azioni di guerriglia e quasi seimila atti di sabotaggio che misero in grande difficoltà le forze tedesche. Per questo e molto altro dovremmo ricordarci ogni giorno il sacrificio di migliaia di persone che hanno reso possibile vivere in un’Italia democratica>>.
Dopo aver accompagnato come avviene ormai da anni il corteo del XXV Aprile e prima di una improvvisata esibizione sotto il porticato del Comune di Varese, il Coro Rebelde ha reso omaggio ai quattro partigiani assassinati in campi di sterminio nazisti e ricordati con le Pietre di Inciampo recentemente installate davanti al Palazzo comunale di via Sacco, intonando Bella Ciao e Il canto dei Lager.
Come ricordato dal segretario del Comitato Provinciale ANPI di Varese, Calogero Marrone, Mario Paolo Severo Molteni, Luigi Morellini e Paolo Achille Vergani, accomunati da ideali di libertà e solidarietà e attivi sostenitori del Gruppo Cinque Giornate Monte San Martino, con la posa delle Pietre in loro onore sono finalmente tornati a casa, nella città in cui vivevano e dalla quale sono partiti per un assurdo viaggio senza ritorno.
Insomma una giornata densa di emozioni, senza nessuna polemica o vis retorica che solitamente produce quell’amaro e dannoso retrogusto ideologico del quale, onestamente, ne faremmo volentieri a meno.