PAVIA, 8 maggio 2023-Sebbene non sapevamo fino all’ultimo se il Ministro sarebbe effettivamente arrivato oggi all’Istituto Taramelli-Foscolo di Pavia abbiamo comunque deciso di organizzare la contestazione, per ribadire la nostra contrarietà alla sua presenza qui nella nostra scuola. Si tratta infatti di una vera e propria rappresentazione, dal momento che Valditara è stato invitato espressamente per l’inaugurazione dell’auditorium della scuola, mentre sappiamo bene come l’auditorium in questione sia ormai in funzione da quasi due anni e ospiti gli eventi più vari.
Nei giorni immediatamente precedenti al primo aprile era difficile condurre l’attività didattica a causa dei lavori di sistemazione della scuola, prontamente interrotti dopo l’annuncio del rinvio della visita. L’incontro è stato deciso unilateralmente dalla Preside, senza nessun confronto con la componente studentesca; inoltre sono stati invitati Ciocca, Centinaio e il vescovo di Pavia, la cui presenza oggi era quanto mai fuori luogo. È stato poi posticipato e solo la scorsa settimana ci è stato confermata la data dell’otto maggio. Solo ad una classe è stata data la possibilità di proporre domande benché anche queste dovessero essere lette e approvate dalla dirigenza. Commenti lasciati scappare da alcuni docenti coinvolti nell’organizzazione dell’evento hanno confermato l’intenzione di estromettere gli studenti più scomodi. In questa recita gli studenti hanno avuto un ruolo insignificante e prestarsi a fare la comparsa significa assecondare quest’utilizzo strumentale della scuola.
Non si tratta di un caso isolato ma della normalità: la nostra scuola diventa un mezzo per gli interessi della dirigente. Le casse dell’istituto sono utilizzate senza consultare gli studenti, per acquistare materiale che giace inutilizzato nel seminterrato e di cui molti di noi non hanno mai sentito parlare, mentre mancano le porte ai bagni e gli studenti sono portati allo stremo per la pressione che l’ambiente scolastico esercita. Questa è la scuola del merito tanto decantata, alla quale tutti noi ribadiamo la nostra contrarietà.
Le nostre scuole non necessitano dell’arrivo di un ministro ma di investimenti strutturali e di sportelli di ascolto psicologico disponibili e costanti. Alla scuola del merito e della competizione vogliamo sostituire invece un’istruzione inclusiva per tutti, che non lasci indietro nessuno e in cui il diritto allo studio non sia solo fantasia. È necessario che la scuola e l’istruzione pubblica vengano ripensate completamente.
Al presidio di oggi hanno presenziato le Forze dell’Ordine, con un dispiegamento sproporzionato per una manifestazione pacifica. Pur di non incontrarci, alla fine della sua visita al Foscolo il ministro è uscito dal retro della scuola, da cui erano già stati allontanati alcuni di noi. Siamo stati più volte minacciati di conseguenze penali per il solo fatto di voler consegnare una lettera. Come studenti e studentesse del Collettivo del Taramelli-Foscolo ribadiamo la nostra contrarietà alla scuola del merito, dell’umiliazione e dell’ipocrisia: la scuola è nostra, è degli studenti. È arrivato il momento di riprenderci lo spazio e la voce che ci spetta.
Gli studenti del Collettivo del Taramelli-Foscolo.