Dino Meneghin si racconta in un documentario: l’abbiamo raggiunto durante le riprese al palasport di Varese

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Dino Meneghin in una pausa delle riprese

VARESE, 25 maggio 2023- di GIANNI BERALDO-

<<Ho avuto la fortuna di giocare in una grande società come l’Ignis, con grandi giocatori e compagni di squadra, così come grandi allenatori e dirigenti. Compresi i tifosi che ci hanno sempre sostenuto, soprattutto nei momenti più difficili. La storia del basket varesino è stata costruita così. Così guardando quegli stendardi sul soffitto del Palasport viene un pò di nostalgia>>. Così Dino Meneghin, grandissimo campione di basket (ora 73enne) che con Varese prima e con Milano negli anni successivi, praticamente ha vinto tutto anche in ambito internazionale.

Per non parlare della nazionale con la quale ha disputato ben 4 Olimpiadi, oltre a vincere una medaglia d’oro e due di bronzo ai campionati europei. Campione entrato di diritto nella FIBA Hall of Fame nel 2010 (me4ntre in quella italiana vi era già dal 2006).

Insomma una leggenda vivente che dall’alto dei suoi 73 anni ha ancora tanto da raccontare e insegnare alle nuove generazioni.

Per questo e molto altro è nata l’idea di raccontare le sue gesta sportive e non solo tramite un documentario dal titolo  ‘MENEGHIN Storia del più grande cestista italiano’, prodotto da Solaria Film ed Echivisivi, in collaborazione con Rai Documentari.

Documentario le cui riprese sono iniziate da qualche giorno dove tutto ha preso forma: da Varese il suo mitico Palasport. E proprio all’interno del Palazzetto lo stesso protagonista ci ha dato appuntamento oggi per una video intervista durante una pausa delle riprese.

Una chiacchierata che ha ribadito ancora una volta il carattere affabile, sincero e pure

Il set allestito all’interno del palasport di Varese

ironico, tipico dei grandi campioni che ‘non se la tirano’ raccontando e raccontandosi con spontaneità e nel suo caso anche con un pizzico di inevitabile nostalgia.

Come quando gli ricordiamo l’incontro sul parquet di Varese per la pima volta da avversari tra lui e suo figlio Andrea (altro grande campione): Dino con la maglia di Milano Andrea ovviamente con quella di Varese.

<<innanzitutto mi sono sentito vecchio (dice Dino sorridendo, ndr) rendendomi conto che forse era ora di smettere. Poi una grande soddisfazione nel vedere Andrea arrivare in serie A a 16 anni solo con i suoi mezzi, al propria forza e le sue fatiche. Ha giocato tantissimo e sempre ad alto livello vincendo uno scudetto e un campionato d’Europa con la Nazionale. Però a me resta nel cuore il modo con cui stava in campo dando sempre il massimo del sue possibilità>>.

Rapporto tra padre e figlio sia in ambito sportivo che affettivo che probabilmente diverrà un altro passaggio importante del documentario diretto da Samuele Rossi <<siamo ben felici che Rai abbia accolto questa sfida. Sarà un inno allo sport e ai suoi valori>>, commenta Rossi.

Riportando le parole del regista dobbiamo dire che in tal senso Dino Meneghin è un grande esempio <<il fatto che si faccia un documentario sulla mia carriera sportiva quasi quasi mi monto la testa-ci confida ancora Dino che aggiunge-La trovo una cosa entusiasmante e spero che possa essere visto anche dai ragazzi che attraverso le mie parole possano capire quanto sia bella la pallacanestro e quanto valga la pena di essere vissuta. Anche non da campioni ma anche semplicemente provare il brivido di giocare in un campo da basket magari segnando un canestro: sensazioni indicibili che aiutano>>.

Meneghin che durante il nostro incontro ricorda pure come questo documentario sia molto utile a non dimenticare. Soprattutto in una società dove tutto è fagocitato in fretta per poi essere dimenticato <<i filmati, le foto, le interviste, servono proprio a questo: fermare per un attimo il tempo e fare ricordare ai coetanei questo vissuto>>, così conclude il campione varesino che ha scritto la storia di questo sport così come di Varese.

direttore@varese7press.it