MILANO, 28 maggio 2023-E’ la gioia incontenibile di Tobia Vendrame dopo aver segnato il terzo gol di Vicenza a riassumere la storia di una partita aperta e combattuta tra due formazioni in grado di accendere una sfida lunga quattro gare tutte (o quasi) intensissime. Alla fine vince meritatamente Vicenza, che va a prendersi lo scudetto sul campo avversario del Quanta Village Milano, al termine di un match apertissimo fino alla fine e risolto solamente ad una manciata di secondi dal termine.
Due squadre, quelle protagoniste di questa serie che hanno saputo darsi battaglia a viso aperto e per le quali l’ultimo capitolo, giocato colpo su colpo e in grado di tenere col fiato sospeso tutti gli appassionati, è stato lo specchio di una serie di altissimo profilo tecnico, ma soprattutto emotivo, in cui Milano ha onorato il campo e lo sport con grande caparbietà e grinta. Alla fine a spuntarla è stata Vicenza e proprio la tenacia degli avversari non fa che aumentare il merito di una squadra che ha saputo stravincere, ma anche soffrire, rialzarsi, combattere. I Diavoli si sono dimostrati inavvicinabili durante la stagione regolare e Master Round, mentre hanno lasciato molto nelle mani di Milano quando si è trattato di giocare partite da dentro o fuori. Soprattutto qui al Quanta avevano raccolto pochissimo. Bene, nella serata del trionfo hanno dimostrato di saper superare precedenti e timori e di andarsi a riprendere una partita iniziata malissimo con grande grinta e pazienza (nonchè intelligenza) per agguantare quello scudetto per cui sembravano essere i predestinati e questo non ha certo reso facili le cose a livello mentale.
Una partita iniziata male per gli ospiti, dicevamo, perchè Milano sa che si sta giocando in casa il tutto per tutto e nell’avvio di partita, pur non dominando sul piano del gioco, sfodera a perfezione la sua arma migliore: il cinismo nel capitalizzare le occasioni. Passano infatti otto minuti dall’avvio, quando Fiala pesca alla perfezione Banchero lasciato colpevolmente solo dalla difesa di Vicenza, che da due passi insacca il gol dell’ 1 – 0. Milano sa che è il momento di spingere e tentare di indirizzare la partita a suo favore.
Mette ancora in difficoltà Vicenza con le veloci e improvvise discese, poi trova ancora la combinazione vincente con un’azione fotocopia della prima marcatura, ma dal lato opposto. Ancora Fiala che serve un disco d’oro che attraversa lo specchio della porta, ancora la difesa dei Diavoli non perfetta e ancora lui, il capitano, Banchero che si fa trovare pronto all’appuntamento con il 2 – 0. E qui sta la forza dei Campioni d’Italia, perchè essere sotto di due reti in una partita come questa, su una pista dove non hai mai vinto taglierebbe le gambe a molte squadre. Ma non ai Diavoli. La reazione è immediata. Passano pochi secondi e Delfino ribatte in rete una respinta corta di Mai sul proprio tiro e accorcia le distanze (2 – 1). Gli ospiti non mollano e mettono sotto pressione Milano in un film già visto nelle altre partite della serie. Intorno al sedicesimo minuto del primo tempo Nathan Sigmund irrompe nel lato sinistro della difesa avversaria e mette il disco in mezzo. Nel cuore dell’area compare dal nulla Tobia Vendrame che beffa Cik e insacca alle spalle di Mai per il gol (bellissimo) del 2 – 2.
Il secondo tempo è una girandola di emozioni in cui, col risultato in bilico, entrambe le formazioni cercano (e rischiano) di vincere la partita. Milano ha il grande merito di riprendersi psicologicamente dalla doccia scozzese del pareggio, gli ospiti iniziano a realizzare che si, si può vincere anche qui a Milano. Un paio di situazioni potenzialmente letali con una penalità per parte fischiata ai danni di Cik e Pace, vengono neutralizzate dall’ottimo gioco in inferiorità delle due formazioni e, con lo scorrere del tempo si avvicina lo spettro del supplementare. Mancano ormai 38″ alla fine della partita quando si materializza l’episodio che cambia tutto. Milano tenta un passaggio lungo che Lettera, sbilanciato non riesce a controllare. Sul disco si avventa in accelerazione impressionante Vendrame, che coglie tutta la disesa del Quanta sbilanciata, si accentra e spara una bordata che trafigge l’incolpevole Mai (2 – 3). La panchina del Vicenza si lancia in un boato liberatorio, Tobia sfila vittorioso lungo la balaustra, mentre i giocatori di Milano, con lo sguardo perso, vedono sfumare l’occasione di allungare la serie.
A nulla porterà il tentativo del Quanta di togliere il portiere; ormai non c’è più tempo e al suono della sirena esplode la festa dei ragazzi di Vicenza. Lo scudetto è loro dopo una rimonta incredibile sugli avversari e dopo una serie che ci ha tenuti tutti col fiato sospeso. Ad alzare la coppa, ceduta dal Commissario Tecnico della Nazionale Luca Rigoni, è il capitano, Andrea Delfino che anche stasera ha risposto come sa fare lui al momento di difficoltà del Vicenza, riaprendo la partita con una delle sue giocate di astuzia e riflessi. E la festa è di tutti questi ragazzi che hanno reso un grande servizio a questo sport, mostrando la vera caratteristica dell’hockey inline: l’emozione che sa trasmettere. E l’emozione è quella che abbiamo letto non solo negli occhi dei marcatori di stasera, ma anche in quelli dei protagonisti di tutta la serie, dal diciassettenne Lorenzo Campulla, che gioca e vince la sua prima finale con il carattere di un giocatore navigato, fino a quelli di Denis Sommadossi, coach dalle poche parole e dalla immensa grinta, il merito di questa vittoria è di tutti loro, che hanno saputo essere un grande gruppo, prima ancora che una grande squadra.
Milano: “È stato un anno lungo e particolare. Dopo la conquista della stella l’anno scorso, quest’anno non siamo riusciti a portare a casa nuovamente il tricolore. Doverose le congratulazioni al Vicenza che ha saputo mantenere la concentrazione fino all’ultimo. Non ci possiamo, comunque, lamentare abbiamo portato a casa due trofei su tre. Ora si volta pagina e si inizia a pensare alla prossima stagione“.
Sommadossi (Vicenza): “Diciamo che non è stato per niente facile vincere qui a Milano, su un campo molto difficile, dove mai nessuno è riuscito a vincere in campionato a dimostrazione del valore di questa squadra e di questi giocatori che hanno dato il tutto per tutto. Soprattutto una volta sotto per 2-0 sono stati bravi a non mollare, a reagire e a portarla a casa”.