VARESE, 21 giugno 2023-A livello climatico e ambientale tutto sta cambiando in fretta, troppo in fretta. Preoccupante accelerazione che negli ultimi anni ha portato delle conseguenze inimmaginabili fino a poco tempo fa in ogni angolo del pianeta, con picchi di caldo o freddo, esondazioni, ghiacciai che si sciolgono, natura impazzita e molte specie animali a rischio estinzione.
Tra i posti della Terra che maggiormente soffre di questi cambiamenti è la Groenlandia con accelerazione della fusione dei ghiacci e mutazione di flora e fauna. La Groenlandia è un importantissimo termometro che di fatto anticipa eventi che si riflettono pure in Europa, Italia compresa ovviamente.
Per capire cosa stia veramente accadendo a quelle latitudini, un gruppo composto da 6 persone (Paolo Corazzon, Luca Pace, Vanessa Minotti, Sergio Brivio, Samuele Catanese e il fotografo professionista Isacco Emiliani) di 3BMeteo notissimo portale italiano di previsioni meteorologiche con sede principale a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo), ha deciso di recarsi proprio in Groenlandia per oltre due settimane (dal 16 al 29 giugno), documentando direttamente sul campo i cambiamenti, raccogliendo anche storie e racconti della popolazione locale.
Insomma un’importante testimonianza sul campo, utile a capire meglio i vari e importanti segnali d’allarme che la natura ci invia ogni giorno.
Tra i componenti della spedizione troviamo Paolo Corazzon, metereologo e responsabile di 3BMeteo che abbiamo intervistato telefonicamente ieri (martedì 20 giugno) direttamente dalla Groenlandia.
Avete deciso di recarvi in Groenlandia raccontando praticamente in diretta quello che accade a livello di cambiamenti climatici con tutte le sue implicazioni.
Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di continuare a sensibilizzare la gente sugli effetti del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Noi siamo qui principalmente per documentare, testimoniare, rendendo la gente partecipe facendogli capire quello che sta accadendo.
Perchè proprio la Groenlandia?
In effetti potevamo scegliere anche il Mediterraneo e l’Italia ad esempio dove gli effetti del cambiamento climatico sono marcati. Ma la Groenlandia è uno dei posti al mondo dove questi effetti si fanno sentire in maniera più drammatica e che potrebbe avere conseguenze a
livello planetario. Questa è la parte del mondo coperta da più ghiaccio ma che lo sta perdendo con maggiore velocità. Cambiamento davvero preoccupante per vari aspetti: il ghiaccio che si scioglie finisce in mare alzandone il livello e questo lo sappiamo da tempo, ma non tutti sanno che la diversa circolazione delle correnti marine oceaniche portano a cambiamenti atmosferici. Insomma quello che succede in Groenlandia si ripercuote in tutto il mondo con conseguenze che portano al cambiamento climatico come stiamo vedendo.
Anche da noi in Italia quindi.
Certamente. Quelle ondate di calore stive che colpiscono anche il nostro Paese in estate, deriva da un meccanismo globale che vede la Groenlandia come punto di riferimento. Per questo siamo qui, certamente per raccogliere dati ma anche la testimonianza della popolazione locale, vera cartina di tornasole. Infatti in Groenlandia le cose sono totalmente cambiate nel giro di quarant’anni.
Come sono cambiate le cose?
Gli abitanti del luogo ci hanno riferito che una volta le temperature arrivavano anche a -40 gradi ora non si arriva mai a -20. Parlavano anche della baia del paese dove ci troviamo che ghiacciava da novembre a maggio mentre ora ghiaccia solo nei mesi di gennaio e febbraio. Iceberg sempre più piccoli così come lo spessore del ghiaccio sempre più ridotto.
Immagino sia cambiata anche la loro vita considerato che erano tutti balenieri: di cosa vivono ora?
Vivono sempre di pesca. Questi mari del Nord, che rimangono comunque molto freddi, sono
ricchissimi di pesce. Non cacciano più le balene come prima considerato che la caccia alle balene è stata regolamentata. Ma qualche esemplare lo cacciano in considerazione del fatto hanno diritto a cacciarne tre l’anno.
Regolamentata da un legge internazionale che coinvolge altri paesi legati all’industria baleniera.
E’ così. Infatti la caccia alle balene diciamo che al momento è ‘sostenibile’, situazione positiva che anche in Groenlandia ha portato a un ritorno delle balene, Paradossalmente il
riscaldamento globale ha favorito la popolazione locale che ora può pescare da febbraio a novembre, mentre un tempo pescavano solo 6 mesi l’anno perché il resto dell’anno era tutto ghiacciato. Quindi vi sono aspetti che ricadono positivamente sulla popolazione ma da un punto di vista ambientale planetario, rende felici i pescatori ma preoccupa il resto del mondo.
Quale è stato il tuo primo impatto con la Groenlandia aldilà della bellezza naturalistica?
Inizialmente rimani scioccato dalla bellezza che ti attornia. Esattamente come si vede in tanti documentari dove vedi questi iceberg enormi che galleggiano e ora li sto vedendo proprio mentre sto dialogando al telefono con te: è tutto bellissimo. L’altro giorno l’abbiamo trascorso in una zona di balene, tantissime, cetacei di 25 metri che ci passavano vicini. Abbiamo visto anche l’iceberg di cui un pezzo che si staccò è quello che affondò il Titanic. Cose bellissime. Però appena atterrato ho visto gente del posto in maniche corte, una cosa soprprendente in questi posti. Pertanto ho pensato subito al cambiamento climatico e che qualcosa non stia davvero girando più per il verso giusto. Basti pensare che anche le case qui stanno crollando perché il terreno praticamente si sta sciogliendo. Il permafrost dove le case si costruivano ora si sta allentando e le case crollano letteralmente. La gente quindi è costretta a evacuare trovando altre soluzioni.
Il vostro progetto contempla due settimane di escursioni diversificate: ogni giorno in un luogo diverso.
Escursioni in mare e terraferma incontrando gente del luogo. Come a Qaanaaq al Polo Nord dove vedremo ancora la natura allo stato puro. Un paesino di 100 abitanti che risulta essere il paesino più alto al mondo come latitudine, località da dove partono tutte le spedizioni per il Polo Nord.
Siete dei testimonial privilegiati quindi. Nel vostro gruppo vi sono pure degli scienziati?
In realtà in Groenlandia non si fanno molti studi scientifici, vi sono altre zone al mondo più interessanti in tal senso. Ad esempio nell’emisfero nord le isole Svalbard diventate un centro internazionale di ricerca scientifica. Noi più che girare e raccogliere dati scientifici,
quello che vogliamo fare è vedere e raccogliere dati sì ma quelli reali quelli tangibili. Vogliamo trasmettere alla gente che questo cambiamento climatico dovuto all’aumento del riscaldamento globale, non dobbiamo abbassare la guardi, cerchiamo di puntare al cuore più che al cervello. Più che numeri e dati vogliamo evidenziare che qui le case crollano, il ghiaccio non c’è più ecc…per colpa del cambiamento climatico. Insomma questo è l’obiettivo della nostra missione.
Che ruolo hanno i vari componenti della spedizione?
Ognuno con il proprio ruolo deputato a raccogliere immagini, video e informazioni. Tra questi un fotografo professionista di fama internazionale che non fa parte di 3BMeteo ma che abbiamo contattato proprio per la sua professionalità nel campo delle immagini e video.
Quali sono le aspettative per questo viaggio?
Ora non saprei risponderti in quanto la parte più tosta di questa esperienza deve ancora arrivare. Quando saremo in mezzo ai ghiacci veri e propri che forse avremo il resoconto definitivo di questa spedizione. Certamente mi aspetto di vedere ancora cosa affascinanti ma pure preoccupanti sotto il profilo climatico e ambientale.
Sono previste in futuro altre spedizioni di questo tipo?
Certo, questo per 3BMeteo è solo l’inizio di un progetto più lungo che vorrebbe spingerci in altre parti del mondo, proseguendo questo giro sia verso il caldo che verso il freddo per vedere cosa sta accadendo al nostro pianeta. E’ un progetto a lunga scadenza dal quale mi aspetto molto. Nel bene o nel male.