BUSTO ARSIZIO, 24 luglio 2023-Sabato scorso gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, eseguendo un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, hanno rintracciato e arrestato un cittadino del Marocco di 32 anni da qualche tempo in città seppur privo di stabile dimora: l’accusa nei suoi confronti è di aver ceduto, in diverse occasioni da settembre 2022 allo scorso mese di gennaio, dosi di hashish a una minorenne, estorcendole denaro e sottoponendola a una allarmante persecuzione.
La ragazza si era rivolata allo straniero – che si sospetta abitualmente dedito a tale commercio illegale, soprattutto con clienti giovanissimi che lo contattano nelle piazze e in locali del centro dove è stato più volte sorpreso dalle Volanti con qualche dose e denaro – per acquistare del “fumo”. Il nordafricano, conosciuto con il nomignolo di “Panthera”, probabilmente perché invaghitosi della ragazza, l’aveva rifornita senza chiedere denaro in cambio e anzi offrendole in più occasioni anche dei drink.
Ciò finchè la giovane, preoccupata dalle morbose attenzioni che il trentaduenne le riservava, lo aveva “bloccato” impedendogli di contattarla. Il rifiuto scatenava la reazione dell’uomo che, a quel punto, pretendeva il pagamento di una somma di denaro per la vendita della droga, somma che la giovane, spaventata dalle minacce di morte, riusciva a recuperare. Non pago, lo straniero iniziava un’incessante opera di “stalkeraggio” cercando di contattarla con nuovi numeri di telefono, offendendola e minacciando lei e un’amica di morte, appostandosi fuori dalla casa della vittima dove danneggiava una telecamera di sicurezza e bivaccando teatralmente in un parcheggio davanti alla dimora della giovane.
Il clou della persecuzione era raggiunto lo scorso mese di maggio, quando il nordafricano si imbatteva nella ragazza e in una sua amica in piazza Vittorio Emanuele II e subito cominciava a insultarla e seguirla.
In soccorso delle ragazze intervenivano due passanti, che le facevano salire sulla loro auto cercando di allontanare l’esagitato; questo, però, si scagliava contro la vettura con pugni e calci, mimava il gesto del taglio della gola e lanciava una pietra contro i soccorritori, per poi tornare alla carica fiancheggiato da un gruppetto di connazionali: da tale episodio scaturiva l’intervento della Polizia di Stato, che rintracciava e identificava il marocchino a qualche centinaio di metri di distanza e poi raccoglieva le dichiarazioni della vittima e dei testimoni.
Gli elementi raccolti dal Commissariato hanno indotto la Procura della Repubblica, che ha diretto le indagini, a richiedere e ottenere dal GIP la misura cautelare per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, atti persecutori ed estorsione che ha condotto l’indagato in carcere