A Terrasini ha aperto e animato la discussione il senatore Matteo Renzi. Tanti i temi trattati con i parlamentari nazionali ed europei di Italia Viva e con ospiti di spessore come Maurizio Molinari, Gaia Tortora, Lucia Annibali, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e Don Antonio Coluccia.
Si è parlato di geopolitica, giustizia giusta, lavoro e politiche sociali, ambiente, cambiamenti climatici e prevenzione del dissesto idrogeologico, legalità, sicurezza e immigrazione. Le testimonianze hanno dimostrato come la politica possono entrare e incidere nella vita quotidiana e nello sviluppo del Paese e dell’Europa.
Come sottolinea Carola Frattini, 22 anni di Tradate “L’esempio di Gaia Tortora racconta come un errore giudiziario può cambiare la vita di una ragazzina di 14 anni. Non serve il giustizialismo ma una giustizia giusta e per questo è più che mai necessario un coraggioso cambio di passo su questo tema ”.
Per Mattia Mirante 22 anni di Saltrio “davvero interessante è stato l’intervento della senatrice Paita che ha sottolineato come l’interruzione dell’unità di missione Italiasicura abbia interrotto un percorso strutturale di investimenti in antisismica e prevenzione del dissesto idrogeologico. A questo deve seguire una riflessione sui cambiamenti climatici: una “terza via” è possibile riuscendo a smarcarsi sia da un ambientalismo ideologico che da un negazionismo irragionevole”.
Doveroso sottolineare quanto sostenuto da Matteo Barella, ventunenne di Induno Olona: “Durante questi tre giorni si è potuto osservare come i giovani siano in grado di mettersi in gioco in diversi campi appartenenti alla sfera politica, tra cui l’agricoltura e la legalità, i due temi che ho trattato nei tavoli tematici con uno sguardo pragmatico e privo di pregiudizi che sono tipici di sovranisti e populisti”.
Alla scuola sono stati presenti quasi 500 giovani provenienti da tutta Italia ma non solo, folta anche la delegazione giovanile proveniente dai diversi Stati della comunità europea. Luca Lanfranchi, 28 anni di Lozza, sottolinea come “la presenza di giovani europei è il segnale che la spinta riformista è una realtà viva che oltrepassa i confini nazionali superando ogni nazionalismo e aprendo un confronto capace di creare comunità”.