VARESE, 3 ottobre 2023-Il 6 Ottobre 2023 Fridays for future Italia protesta nelle piazze di tutto il Paese: la risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva.
L’italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni.
È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile.
<< Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica.>> dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento.
La prima causa dell’aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l’Italia continua a investire ampiamente.
Il nostro paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali,
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas.
Una linea in controtendenza rispetto al piano Mattei, con il quale il governo vincola il paese al fossile e lo condanna a eventi estremi sempre più frequenti e intensi.
<<La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio.>> dice Alessandro Marconi, attivista di Roma.
Accanto alle politiche di mitigazione è necessario affiancare politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l’acqua.
Il movimento propone alcune soluzioni per tutelare l’acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, tra cui: ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l’assorbimento dell’acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico.
È specularmente emblematico che, con l’attuale governo, si siano inasprite le misure repressive nei confronti di chi oggi manifesta pacificamente e resiste praticando la disobbedienza civile.
<<Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall’eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l’attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte.>> dice Ester Barel, di Fridays for Future Milano.
La #ResistenzaClimatica di Fridays For Future nelle principali piazze d’Italia con lo sciopero del 6 ottobre.
Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.