La Commissione Vigilanza Rai chiama in causa Sigfrido Ranucci: passeggiata in difesa della libertá di stampa oggi a Roma

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Sigfrido Ranucci conduttore di Report

ROMA, 7 novembre 2023-Una passeggiata della legalità e in difesa della libertà di stampa oggi 7 novembre in concomitanza con l’audizione di Sigfrido Ranucci in Commissione Vigilanza Rai. L’iniziativa è stata promossa da Articolo 21 dopo che il direttore di Report è stato convocato (insieme al direttore dell’approfondimento Paolo Corsini) a seguito dei servizi giornalistici andati in onda nella puntata di Report dedicata a Silvio Berlusconi e Marta Fascina.

In tanti hanno già aderito all’appuntamento e alla passeggiata che prenderà il via dal Pantheon  alle 19.15

“Ci saremo tutti a mostrare solidarietà a Sigfrido Ranucci, a Report e all’approfondimento Rai che va protetto e tutelato dalle bieche derive della classe politica e governativa”, sottolinea Giuseppe Giulietti, coordinatore dei Presidi di Articolo 21.

ADESIONI IN CRESCITA

All’iniziativa lanciata da Articolo 21 nel corso della riunione di lunedì hanno già dato adesione Tina Marinari di Amnesty, Aldo Toni, il gruppo del Movimento Cinque Stelle in Commissione Vigilanza, Libera, Libera Informazione, Lorenzo Frigerio, Vigilanza tv, Mara Filippi Morrione, portavoce ass. Amici di Roberto Morrione e Premio Roberto Morrione, Arci nazionale, i genitori di Mario Paciolla, Fabiana Martini di Articolo 21 del Friuli, Danilo De Biasio del Festival Diritti Umani, Nicola Fratoianni, Walter Verini, Riccardo Cucchi, Elisabetta Cosci di Articolo 21 della Toscana, Barbara La Porta, Vittorio Di Trapani, Presidente della Fnsi, Renato Parascandolo, il segretario generale Cgil Lazio, Natale Di Cola, Luca Perrino e Associazione culturale Leali delle Notizie, Graziella Di Mambro, Elisa Signori Rocchelli, Ahmad Rafat, Mara Pedrabissi presidente CPO Fnsi, Walter Massa, Presidente ARCI nazionale, Riccardo Cristiano, Guido D’Ubaldo, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio che afferma: ” Il giornalismo d’inchiesta va difeso sempre. La libertà d’informazione è messa a serio rischio”.

Hanno aderito inoltre Mimma Caligaris (Gender Council Ifj – Gendeg Efj), Roberto Bertoni, Ottavio Olita (Articolo 21 Sardegna), ANPI, Fabio D’Achille e Patrizia Migliozzi di Articolo 21 Latina, Fabiana Pacella di Articolo 21 Puglia, Antonella Napoli, Maria Paola Vergallitto di Articolo 21 Basilicata, Alessandra Tarquini, Nicole Corritore di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Laura Viggiano di Articolo 21 Campania, Tiziana Barillà, Enzo Nucci, Angelo Chiorazzo e la cooperativa Auxilium, Roberto Secci de CDR Rainews24, Rete NoBavaglio, Gabriella Stramaccioni in rappresentanza della Fondazione PerugiAssisi. Tra le adesioni più autorevoli quella di Vincenzo Vita, che scrive: “Anche a nome dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra aderisco all’iniziativa del 7 novembre. La libertà di informazione è un bene laicamente sacrale. Appartiene alle grandi conquiste della democrazia dopo fascismi e stati autoritari, che speravamo superati. L’attacco a Report è un sintomo di una tendenza grave e pericolosa. Chi mette il naso nei poteri va imbavagliato. L’attacco a Sigfrido Ranucci e alla redazione di Report rientra nel clima che si vorrebbe imporre. Il testo sul “premierato” ci spiega perché in quella logica serve un popolo di sudditi, e non di cittadine e cittadini. Ribellarsi è giusto”.

L’Anpi nazionale ha inviato anche una nota in cui spiega il motivo dell’adesione: “Il 7 novembre saremo felici di essere con voi al sit in promosso in Via del Seminario 76, davanti alla sede della Commissione di vigilanza della Rai (L’APPUNTAMENTO è PRIMA AL PANTHEON, ALLE 19.15, NDR) che ha convocato Sigfrido Ranucci per le trasmissioni di Report. La libertà di informazione è parte essenziale del diritto alla libera manifestazione del pensiero, conquistato dalla Resistenza e sancito dalla Costituzione all’art. 21, architrave della nuova società sorta dal baratro della dittatura fascista, che della libertà di stampa fece strame fin dai primi anni del ventennio. Riteniamo fondamentale tutelare la libertà di stampa in ogni sua espressione e aborriamo ogni tentativo di controllo o anche solo di orientamento dell’informazione da parte del potere politico. Il nostro paese soffre già di una gigantesca concentrazione editoriale, di un precariato e di una ricattabilità intollerabile dei giornalisti, di una pratica intimidatoria dovuta a querele milionarie dei potenti di turno contro i giornalisti. La libertà va difesa contro ogni tentativo di intimidazione o anche solo di pressione”.

Ha inviato la sua adesione Giuseppe Salmè ” Aderisco con grande convinzione alla passeggiata di solidarietà a Ranucci.  – scrive Salmé – Come ha detto la nostra Cassazione ‘Il giornalismo di inchiesta (è)  espressione più alta e nobile dell’attività di informazione’  e la Corte di Strasburgo, ancor prima, ha lapidariamente affermato ‘ Il giornalismo di inchiesta costituisce una caratteristica importante delle società democratiche. Ecco, appunto, qui non è in gioco solo (si fa per dire) la sorte dell’art. 21 e del corretto esercizio della professione giornalistica, ma il fondamento stesso della democrazia,  che vive della dialettica culturale e politica nei confronti della quale vediamo ogni giorno segni di intolleranza e tentativi di repressione. Carlo Galli ha scritto di recente un bel libro: ‘Democrazia, ultimo atto?’. Sento come mia personale necessità un quotidiano impegno,  quanto meno, per mantenere  in piedi più a lungo possibile quel punto interrogativo”.

L’elenco è tuttora in aggiornamento.