Attivato all’Ospedale Del Ponte ambulatorio dedicato alla chirurgia plastica pediatrica all’Ospedale Del Ponte.

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L'equipe del Prof. Luigi Valdatta
VARESE, 8 novembre 2023-La collaborazione tra la struttura di Chirurgia plastica, diretta dal Prof. Luigi Valdatta, e le specialità pediatriche con sede all’Ospedale Del Ponte si è consolidata nel tempo ed è ora oggetto di un processo di sistematizzazione che ha portato all’attivazione, un mese fa, di un ambulatorio dedicato alla chirurgia plastica pediatrica.
Una decina i pazienti già seguiti, un numero che, se si considerano le problematiche trattate, non potrà che aumentare rapidamente: dalle cisti dermoidi, alle ginecomastie, da tutte le problematiche conseguenti agli eventi traumatici, a partire dalle cadute e dai morsi di animale, alle orecchie a ventola, “un problema – tiene a spiegare il Prof. Valdatta – che, come molti dismorfismi, è ben più che estetico, considerate le conseguenze impattanti che può avere sulla psicologia dei bambini e degli adolescenti“.
All’ambulatorio si accede su prenotazione con impegnativa redatta da pediatra o specialista.
Accanto a questo ambulatorio, si sta sviluppando al Del Ponte anche la parallela attività chirurgica, sia in day surgery, sia in degenza ordinaria, proprio per trattare le patologie riscontrate in sede ambulatoriale dalla squadra, piccola ma affiatata, del Prof. Valdatta.
La chirurgia plastica opera da sola o in team con gli altri specialisti, a seconda della casistica – spiega Valdatta – I nostri pazienti vengono trattati per correggere dismorfismi, rimuovere cisti, suturare lacerazioni e ferite che, ancor più nei pazienti pediatrici, richiedono la particolare finezza propria della nostra disciplina. Inoltre, operiamo in équipe con chirurghi pediatrici e ortopedici pediatrici. La collaborazione è ottima, come lo è con l’équipe dell’Anestesia pediatrica, che ci accompagna in tutti gli interventi. L’attivazione dell’ambulatorio di Chirurgia plastica pediatrica è un punto di partenza, una testa di ponte: in futuro potremo crescere gradualmente e gestire malformazioni pediatriche via via più complesse. Non è una sfida facile, né un risultato imminente, anche perché richiederebbe nuove figure specialistiche, ma vale la pena crederci e provarci“.