VARESE, 6 dicembre 2023- di GIANNI BERALDO-
L’omicidio di Giulia Cecchettin ha colpito tutti indistintamente.
L’ennesimo barbaro femmicidio questa volta ha suscitato un risentimento popolare talmente importante, in grado di dare vita a iniziative e progetti utili a cambiare finalmente questo pericoloso e inaccettabile status quo.
Violenza di genere e sue derive alle quali bisogna porre un argine iniziando dalla conoscenza, dalla educazione in ambito familiare e scolastico contribuendo a una società migliore.
Per farlo l’amministrazione comunale varesina, Ente capofila, ha deciso di collaborare a un progetto ambizioso e importante. Stiamo parlando di “La scuola fa la differenza”, progetto sull’educazione e la prevenzione alla violenza di genere, che vede coinvolte varie scuole varesine così come in altre città della provincia, messo in campo dalla Cooperativa sociale Lotta contro l’emarginazione, molto attiva nell’hinterland milanese ma conosciuta per le sue attività pure a Varese.
Progetto che vede coinvolti bambini di asilo nido, o meglio i loro genitori, per arrivare a studenti delle scuole superiori.
<<All’interno di questo immaginario polo faremo delle attività suddivise ovviamente in base all’età>>, spiega la pedagogista Sonia Bella della Cooplotta durante la presentazione svoltasi oggi in Comune, alla presenza dell’assessora Rossella Dimaggio e della coordinatrice Alessia Bodetti.
<<Nei nidi faremo delle attività coinvolgendo i genitori, nelle scuole primarie dei lavori di tipo ludici mentre nelle scuole superiori verranno coinvolti direttamente gli studenti sia con varie attività sul campo, sia con formazione e informazione>>.
Progetto sperimentale dalla durata di due anni (2023-2024) in realtà già avviato, coinvolgendo alcune classi della scuola primaria Vidoletti di Varese e Istituto Sereni di Luino, per poi estenderlo ad altri istituti superiori della provincia (oltre al Sereni di Luino, saranno interessati l’IPC Einaudi di Varese, Ial Lombardia di Saronno, Cfp di Somma Lombardo e l’Isis Ponti di Gallarate), senza dimenticare l’istituto comprensivo 3 di Varese comprendente, oltre alla Vidoletti, anche la scuola primaria Galileo Galilei.
Uno sforzo educativo e informativo importante quello messo in atto dalla Cooplotta e dall’assessorato competente del Comune (che seguirà direttamente tutte le fasi operative del progetto con un gruppo di educatori), reso fattibile grazie a una donazione di 50mila euro da parte di un cittadino,che vuole rimanere anonimo, tramite il Fondo Filantropico Italiano Fondazione ETS, presente alla conferenza stampa con Loredana De Micheli, rappresentante appunto la Fondazione filantropica <<La nostra fondazione è un punto di riferimento per chi volesse donare per progetti di utilità sociale, spesso dandoci delle indicazioni di base sulla tipologia di progetti e città per i quali vorrebbe donare una certa cifra. Il nostro lavoro è fare attività di scouting e qui a Varese ho trascorso un paio di settimane valutando 14 progetti di taglio sociale, scegliendo poi questo messo in campo dalla Cooperativa Lotta e Comune di Varese sulla violenza di genere>>, sottolinea la De Micheli.
Nella sua totalità il progetto costa 67mila euro con il resto della somma (17mila euro) erogata dalla stessa Onlus Cooplotta. Ovviamente una valutatrice seguirà nei due anni tutte le fasi del progetto.
<<Alla Vidoletti siamo partiti con due classi spiegando prima il progetto ai genitori sottolineando punti topici come la decostruzione di stereotipi, il tema della violenza agìta e subita, ecc…>>, evidenzia ancora Alessia Bodetti.
Insomma progetto, informazione, lavori didattici sul campo e riflessioni sui ruoli di genere che potrebbero essere i veri anticorpi a queste assurde e incomprensibili violenze di genere.
Da ricordare infine che dopo i due anni sperimentali, se validato il progetto verrà dapprima esteso al resto della provincia di Varese e magari pure preso ad esempio in tutto il Paese.