Psicologo regionale in farmacia. Zocchi (FdI): ”L’esempio di Varese venga esteso in tutta la Lombardia”

0
780
Luigi Zocchi, consigliere regionale di FdI (foto Malpensa24)

VARESE, 21 dicembre 2023-Stanziare risorse idonee a organizzare e rendere il servizio dello psicologo regionale in farmacia disponibile sul territorio regionale: questo quanto richiesto tramite un ordine del giorno in Consiglio regionale, dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Zocchi.

“In più sedi è stata evidenziata una crescente incidenza di forme di disagio psicologico, spesso nella popolazione giovanile, non da ultimo legate alle misure adottate per il contenimento della pandemia Covid-19: si ritiene pertanto fondamentale offrire maggiori opportunità per un primo avvicinamento ad un supporto psicologico al fine di valutare sin dal principio l’eventuale necessità di un’assistenza più strutturata” – ha precisato il consigliere regionale (FDI) Luigi Zocchi.

“Da oltre dieci anni in alcune province e comuni d’Italia viene svolto il servizio de “Lo Psicologo in Farmacia” con risultati straordinari. – ha continuato il consigliere Zocchi – Le diverse modalità di attuazione del servizio hanno portato, già a partire dal 2018,a creare un gruppo di studio con la presenza di rappresentanti delle categorie professionali interessate (Farmacisti e Psicologi), di esponenti politici e di funzionari di massimo livello del Ministero della Salute. Questo gruppo di lavoro ha realizzato un “protocollo operativo” per il servizio dello psicologo in farmacia sottoscritto dal Ministero il 22/05/2019; in quell’occasione Federfarma Nazionale, il Consiglio nazionale degli Ordini degli Psicologi ed il Ministero della salute si trovarono completamente d’accordo”.

Per citare l’esempio della provincia di Varese, la maggior parte dei costi sono stati sostenuti da Federfarma Varese con il contributo iniziale di alcuni Comuni e dei servizi sociali della ex ASL. Ogni anno sono stati effettuati tra 1.000 e 1.300 colloqui e sono stati rilevati ed inviati ai servizi della ATS tra 40 e 50 persone ogni anno, individui che, pur manifestando patologie anche gravi, a volte di interesse psichiatrico più che psicologico, non erano mai entrati in contatto con alcun tipo di struttura, né pubblica né privata.

Infine, il servizio svolto nelle farmacie, massimo livello di territorialità sanitaria e già convenzionate per legge con la Regione, rende facile l’accesso spontaneo senza bisogno di filtro da parte del medico di base e che la normativa sulla “Farmacia dei servizi”, recentemente perfezionata e meglio specificata dalla DG Welfare Lombardia, permette sicuramente l’effettuazione del servizio, su base volontaria, da parte delle farmacie adeguatamente attrezzate.