VARESE, 4 gennaio 2024 – Cherry Sea, l’Osservatorio realizzato da Cherry srl, ha analizzato l’attività complessiva dell’anno 2023 dei tribunali fallimentari nazionali con un focus sulle prime venti sezioni per volume di attività, ovvero: Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Roma, Torino, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.
Analisi liquidazioni giudiziali + fallimenti
I risultati dello studio indicano come nel 2023 a livello nazionale il numero complessivo di nuove procedure aperte (sommando le liquidazioni giudiziali ai fallimenti ante riforma del Codice della Crisi e dell’Insolvenza-CCII) sia aumentato del 26% a fronte di 7.737 pratiche sopravvenute suddivise in 7.305 liquidazioni giudiziali e 432 fallimenti, rispetto ai 6.159 fallimenti del 2022, tornando così sui volumi del 2020 e 2021.
Contemplando quindi sia fallimenti che liquidazioni giudiziali, e prendendo in analisi i singoli tribunali allo studio, nel corso del 2023 Milano si conferma primo per complessivi procedimenti aperti (638, +39% sul 2022), seguito da Roma (629, -2%) e Torino (265, +49%), mentre in coda si trovano Cagliari (100, +85%), Vicenza (101, -22%) e Bologna (104, +21%).
L’aumento percentuale maggiore si registra però nei tribunali di Busto Arsizio (+152% a fronte di 126 procedure totali, di cui 1 solo fallimento e 125 liquidazioni giudiziali) e Modena (+103% con nessun fallimento, ma 130 liquidazioni giudiziali).
All’inverso, il Tribunale di Catania annovera un importante calo del 9%, unico tribunale insieme a quello di Roma a registrare una diminuzione percentuale tra il 2023 ed il 2022.
A livello regionale, in valore assoluto si contano poi 7.737 nuove pratiche, di cui 1.595 provengono dalla Lombardia, 993 dal Lazio e 673 dal Veneto, mentre in coda si trovano Molise (43), Basilicata (52) e Trentino-Alto Adige (64). In variazione percentuale, invece, il Friuli- Venezia Giulia risulta essere la prima regione in relazione all’apertura complessiva sia di fallimenti che liquidazioni giudiziali (+85% sul 2022), mentre la Calabria quella con il calo più importante (-6%).
In relazione allo stock di fallimenti e liquidazioni giudiziali pendenti, invece, nel 2023 questo si assesta ad un complessivo di 55.907 (-8% sul 2022). In particolare, le liquidazioni giudiziali pendenti a fine 2023 risultano essere 8.232, mentre i fallimenti 47.675 (-21% sul 2022). Nel contesto delle sole procedure “fallimentari”, il Tribunale di Firenze registra un +42% di procedimenti chiusi nel 2023, seguito da Napoli (+34%) e Bari (+30%), mentre Cagliari con un -33% è il Tribunale con il calo maggiore seguito da quelli di Treviso e Venezia (entrambi -29%).
Analisi liquidazioni giudiziali
Analizzando i dati 2023 provenienti dai Tribunali all’esame, in relazione alle sole liquidazioni giudiziali aperte quello di Milano risulta primo con 627 pratiche sopravvenute, seguito da Roma (502), Torino (258) e Brescia (235), mentre in coda troviamo Cagliari (94), Vicenza (99) e Bologna (102).
Guardando invece a livello regionale, nel 2023 si segnalano 7.305 liquidazioni giudiziali sopravvenute. Nel dettaglio, la Lombardia risulta prima con 1.565 nuove pratiche aperte, seguita dal Lazio (843), dal Veneto (650) e dalla Campania (649), mentre i dati più bassi raccolti si confermano essere in Molise (38), Basilicata (48) e Trentino-Alto Adige (63).
Analisi fallimenti
In relazione ai soli fallimenti aperti nel 2023 (pratiche ancora non soggette alla riforma CCII) delle 432 procedure risultanti in tutta Italia più di 1/3, ovvero 150, si sono registrate nei tribunali fallimentari della regione Lazio. Seguono la Sicilia con 38, la Puglia con 31 e la Lombardia con 30. Diversamente, a livello locale il Tribunale di Roma guida la classifica con 127 nuove procedure aperte quali strascichi dell’anno 2022, seguito a distanza da Milano con 11 e poi Bari, Padova e Torino con 7. Al contrario, Genova, Modena e Napoli si distinguono per essere gli unici Tribunali a non aver aperto alcun fallimento nel corso dell’anno.
«Il 2023 è stato il primo anno completo che ha visto all’opera le varie dinamiche giuridiche legate al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza che, di fatto, sta portando al progressivo abbandono delle “vecchie” procedure fallimentari in favore delle liquidazioni giudiziali pendenti – sottolinea Giacomo Fava, Lead AI Engineer di Cherry Srl – Questo senza mostrare particolari segni di miglioramento, rispetto agli anni precedenti, nei volumi di procedure aperte in relazione ad aziende in crisi o comunque in gravi difficoltà, anche se il numero di fallimenti definiti è migliore rispetto al passato tanto da aver comportato una diffusa diminuzione delle procedure fallimentari. Guardando a questo 2024, invece, l’obiettivo del nostro Osservatorio è ora quello di analizzare le prime tempistiche di chiusura delle liquidazioni giudiziali per comprendere finalmente nel profondo l’impatto complessivo della riforma CCII sulla giustizia».