I cileni hanno bocciato anche la nuova proposta di modifica della Costituzione

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Palacio De La Moneda (foto wikipedia)

VARESE, 10 gennaio 2024-I cileni hanno bocciato anche la nuova proposta di Costituzione, questa volta  redatta da delegati conservatori. Il 17 dicembre la bozza è stata respinta dal 56 percento degli elettori contro il 44. Gli elettori avevano già respinto una bozza progressista l’anno scorso, ma ora hanno bocciato anche questa di segno opposto, che avrebbe modificato le leggi in settori quali l’accesso all’aborto, la possibilità di sciopero e i diritti delle popolazioni indigene.

Si chiudcosì un lungo processo per sostituire l’attuale Costituzione cilena, adottata nel 1980 sotto la dittatura di Pinochet, percorso iniziato nel 2019 a seguito delle imponenti  manifestazioni antigovernative, e della dura repressione che ne seguì. Dopo settimane di disordini, il presidente conservatore dell’epoca, Sebastián Piñera, accettò di avviare un processo di riscrittura della Costituzione cilena. La prima bozza, scritta da una Assemblea costituente  di 155 membri eletti, a grande maggioranza di sinistra, proponeva riforme del Senato cileno e il riconoscimento formale dei gruppi indigeni del Paese, ma è stata respinta dal 62 percento  degli elettori nel settembre dello scorso anno.

Il Presidente cileno Gabriel Boric, che aveva appoggiato la prima bozza ma è rimasto neutrale sulla seconda, ha dichiarato prima del voto che sarebbe stato l’ultimo tentativo di riforma costituzionale. “Con questo… il processo costituzionale è chiuso. Ci sono altre questioni urgenti.” La proposta respinta dava un peso decisivo al settore privato in aree come l’istruzione, la sanità e le pensioni, proprio i temi al centro della rivolta di quattro anni fa. I gruppi femministi hanno sostenuto che la costituzione rappresentava una battuta d’arresto per le aspirazioni di genere in tutti i settori. “Le donne sapevano cosa c’era in gioco”, ha dichiarato Carolina Leito, portavoce della campagna “En Contra”. Anche gli ambientalisti sono dello stesso parere su come lo Stato si stava preparando al cambiamento climatico nel testo…

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(fonte unimondo.org)