Inaugurato a Varese il primo hub per ritiro e consegna di eccedenze alimentari da distribuire ai più bisognosi

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L'inaugurazione hub eccedenze alimentari

VARESE, 19 gennaio 2024 – E’ stato inaugurato l’hub per il ritiro e la consegna di eccedenze ai più bisognosi del Comune di Varese. 

Il progetto, ideato dall’assessore alla tutela ambientale sostenibilità sociale e economia circolare Nicoletta San Martino e condiviso con gli enti del terzo settore, associazioni, istituzioni, scuole e imprese, è stato approvato e finanziato da Regione Lombardia e si declina lungo le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ambientale, prendendo l’avvio dalla legge 166/2016 (che vede prima firmataria la parlamentare Maria Chiara Gadda presente oggi all’inaugurazione) conosciuta anche come legge “antispreco”, che promuove l’eliminazione degli sprechi e la distribuzione di prodotti eccedenti ai fini della solidarietà sociale.

“Lo spreco incide negativamente sull’economia e fa male all’ambiente: il recupero, la rigenerazione e il riuso delle eccedenze portano ad una riduzione dei rifiuti che contribuisce a realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Introdurre azioni di riduzione dello spreco alimentare è quindi pilastro indispensabile per un’efficace azione climatica se si pensa che più del 30% delle emissioni derivano dalla filiera alimentare e di queste un terzo è imputabile allo spreco di cibo” dichiara l’assessore San Martino.

La sostenibilità ambientale si ritrova anche nella modalità di raccolta delle eccedenze: ri-HUB food infatti prevede che giovani volontari in sella alle bici cargo elettriche ritirino giornalmente la merce invenduta dai negozi del centro e la consegnino all’hub perché possa essere donata alle associazioni che ne faranno richiesta per i loro assistiti in condizioni di fragilità, allo stesso tempo promuovendo anche la cultura del dono e la bellezza del volontariato specialmente tra i giovani.

Le tre realtà che gestiranno l’hub sono Pane di sant’Antonio, Banco Nonsolopane e Croce Rossa. ATS ha definito i protocolli igienico sanitari e formato i volontari, mentre l’Ufficio scolastico provinciale e la professoressa Barile, coordinatrice del progetto universitario Giovani Pensatori, hanno definito dei PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) per gli alunni dell’Istituto alberghiero De Filippi, che parteciperanno alla gestione operativa dell’hub, e per gli alunni del Liceo Artistico delle Scuole Manfredini, che hanno ideato il logo e l’immagine coordinata “vestendo” anche le bici cargo che sono state “svelate” al termine dell’inaugurazione. In qualità di donatori hanno aderito: AIME, ASCOM, Associazione Panificatori, CNA, Confartigianato Imprese, Confesercenti, Istituto De Filippi. Inoltre Università degli Studi dell’Insubria, Pallacanestro Varese, Il Basket siamo noi, Scout AGESCI zona Varese parteciperanno coinvolgendo adulti e ragazzi nelle attività di recupero sulle bici cargo.

“Varese ha attivato in questi anni un insieme di politiche e iniziative per rendere la città sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. La creazione del nuovo hub rappresenta un tassello ulteriore che vuole mettere a sistema uno strumento in grado di favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare, che è uno dei temi dell’Agenda 2030 e che costituisce un elemento per il quale i contesti urbani possono rivestire un centrale, come punto di raccordo tra i diversi attori del sistema alimentare, come mense, mercati alimentari, cittadini, associazioni”, dichiara il sindaco Davide Galimberti.

Questo progetto è parte di un percorso nato dall’attività del tavolo Varese Città Antispreco costituito due anni fa, cui partecipano soggetti pubblici, imprese e enti del terzo settore e il cui scopo è far conoscere e attuare la legge Gadda cogliendone tutte le opportunità, attraverso la creazione di reti e azioni di recupero di eccedenze non solo alimentari. Voglio ringraziare le associazioni con le quali abbiamo costruito questo progetto; è stato un percorso di partecipazione con le realtà implicate direttamente sul territorio a fianco di chi vive una condizione di povertà, per arrivare insieme a rispondere al meglio ai bisogni e cogliendo le opportunità specifiche della nostra città”, aggiunge Nicoletta San Martino.

“L’iniziativa – ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso- alla quale Regione Lombardia, attraverso l’Assessorato all’Ambiente, ha contribuito mettendo in campo circa 60.000 euro, mira a ridistribuire i prodotti raccolti alle associazioni che assistono le persone bisognose promuovendo la cultura del dono e della solidarietà.
Inoltre, intende favorire la sostenibilità in tutte le sue forme, recuperando le eccedenze alimentari per ridurre la produzione di rifiuti e abbattere i costi di smaltimento”.

L’hub di ‘Varese Città Antispreco’ è stato allestito in una palazzina dell’assessorato comunale in locali ristrutturati e attrezzati per l’occasione con frigoriferi e tutta la strumentazione necessaria per la conservazione e gestione della merce.

“Varese è una città solidale, con tante associazioni che da anni recuperano le eccedenze. Il progetto dell’hub antispreco aggiunge in città un tassello prezioso, senza sostituirsi al loro impegno. Recuperare dalle gastronomie, dalle pasticcerie, o dai bar, è più complesso che farlo da una grande impresa di produzione o dai supermercati, perché il cibo in eccedenza è molte volte fresco, diffuso in più punti, e in piccoli quantitativi. Serve, quindi, un diverso modello organizzativo di recupero di prossimità. Le bici cargo non soltanto consentiranno ai volontari di muoversi per le vie del centro in modo sostenibile, ma sono un potentissimo veicolo educativo. I varesini vedranno  che è possibile fare concrete politiche antispreco, in modo efficace e divertente. È positivo che abbiano aderito anche scuole e società sportive, questo progetto spiega meglio di tante parole cosa significa coprogettare tra pubblico e privato sociale. Complimenti all’assessore San Martino per avere saputo capitanare questo gioco di squadra.”. Così l’onorevole Maria Chiara Gadda.