La Scuola deve essere uguale per tutti. Tappa del camper Flc Cgil a Varese: “L’autonomia differenziata non è la strada giusta”

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VARESE, 24 gennaio 2024-GIANNI BERALDO-

Ha fatto tappa a Varese, questa mattina in piazza Montegrappa, il camper della Flc Cgil riportante uno slogan che di per sé sarebbe già un monito: ‘La conoscenza non si spezza’.

Da qui si dipanano le argomentazioni utili a capire quanto siano gravosi i problemi della Scuola nella sua interezza, complessità e criticità.

Criticità appunto. Per fare capire lo stato delle cose ci hanno pensato Michele Maglione, Segretario generale nazionale Flc Cgil e Massimilano De Conca, Segretario genrale Flc Cgil Lombardia spiegando portando di piazza in piazza le varie istanze sindacali sui molti punti dolenti dle mondo della scuola oramai allo stremo. Presenta anche rappresentanti istituzionali quali il sindaco Davide Galimberti, gli assessori Enzo Laforgia e Rossella Dimaggio. Supporto all’iniziativa anche da parte del consigliere regionale Samuele Astuti e dal presidente Anpi Varese Rocco Cordì, entrambi presenti.

Tra i vari problemi assurti a protagonisti negli ultimi tempi, anche quello della Autonomia Differenziata che penalizzerebbero ancor più il diritto all’istruzione e la garanzia che venga esercitato in maniera uniforme in tutte le regioni.

Cosa in realtà non così scontata se dovesse passare questa storica riforma. Come segnala De Conca <<L’autonomia differenziata aumenterà certamente le differenze. Ossia aumentare le diseguaglianze nella esigibilità in alcuni diritti fondamentali come quello allo studio e nel lavoro. Avremo nelle scuole a organico regionale e statale delle persone che faranno lo stesso lavoro ma con stipendi completamente diversi e probabilmente anche con contratti differenti>>

De Conca che aggiunge come questa situazione comporterebbe una certa differenza pure nei servizi tra le varie regioni a cominciare dalla ricerca di personale, anche in questo caso probabilmente differenziato a livello di possibilità di scelte <<partirà la corsa al miglior offerente-aggiunge il segretario regionale- con un mercato flessibile legato a proposte favorevoli sotto il profilo economico. Non è questa la strada ma sarebbe quella di valorizzare la professionalità dei docenti e dirigenti scolastici a prescindere dal luogo dove lavorano oltre ad agire sulle politiche sociali>>, conclude il sindacalista.

Massimliano De Conca

Una scuola sostenibile che tuteli dipendenti erogando salari adeguati, senza dimenticare il ruolo degli stessi studenti alle prese con cari alloggi ma non solo.

Infatti in prospettiva si paventano nuovi percorsi scolastici come la proposta del Liceo Made in Italy con il rischio, sempre secondo la Flc Cgil, di consegnare scuole ed educazione ai privati e aziende collegate.

L’altro claime adottato per questa nuova campagna di sensibilizzazione recita ‘Stesso Paese stessi diritti’, utile a capire come non soggiogare a logiche politiche ed economiche non sempre utili e spesso penalizzanti. Situazione che ha portato a dati allarmanti pure sotto il profilo della precarietà, come sottolinea Maglione <<Anche i varesini si sono accorti del problema. Nella scuola i precari sono oltre il 30% con diversi con contratti ancora più penalizzanti non avendo incarichi annuali ma solo per sostituzioni temporanei, con contratti che spesso si rinnovano ogni settimana in base alle esigenza di organico nella scuola>>.

Sul tema diritti e diseguglianze ne parla Astuti <<Noi siamo un Paese, una regione che continua a dimenticarsi il tema delle diseguaglianze. Parlamndo di atti concreti i soldi pare che non vengano messi per tentare di unire le diseguaglianze ma paradossalmente per aumentarle. Noi invece abbiamo bisogno una politica che capisca che anche lo sviluppo per essere sostenibile anche dal punto di vista sociale ha bisogno di inclusione. Questa in tal senso è un’iniziativa importante uitle a sensibilizzare le persone su questi temi>>.

Oltre il danno la beffa per alcuni di loro che molte volte non ricevono nemmeno quel poco di stipendio a fine mese << Pensiamo che solo ora molti di questi precari hanno ricevuto lo stipendio solo ora dopo avere atteso anche 4 mesi dal primo contratto>>.

Insomma un comparto quello della scuola dal futuro incerto e ancora tutto da definire.

redazione@varese7press.it